mutamento paradigmatico riguardante la rappresentazione della teoria steleologica
 
1.] finora si è pensato che andasse ricercato un qualche collegamento “fisico”, come prolungamento spirituale [da considerare in reazione alla fisica-epistemica], tra il corpo umano apparente e il sistema di unità organica.
2.] ciò rendeva difficile rappresentare questa unità organica.
3.] ora si è compreso che questo collegamento non va cercato.
4.] si è capito questo riflettendo su una scena del film “matrix”. quando viene spiegato al protagonista che egli si trova connesso al computer e che vive nella realtà virtuale, nel corpo della realtà reale gli viene applicato, al livello della testa, un apparecchio [protesi cerebrale], ed egli si trova immediatamente circondato da uno sfondo bianco, essendo entrato in matrix, cioè nella realtà virtuale.
 
5.] questo significa che questo collegamento non va cercato, perché l’uomo apparente è dentro la realtà virtuale [a questo serve l’apparato nervoso], e quindi la realtà reale, dove si trova il sistema di unità organica [rappresentato dalle torri delle vasche del film, che sono la stele/le vasche sono quelle del "cervello nella vasca" teorizzato da putnam], è da tutt’altra parte rispetto alla terra apparente, al sistema solare, alla galassia e al cosmo.
6.] ciò posto, l’unità organica si realizzerebbe:
 
a.] tra l’uomo e la stele [il raggio dello spirito, la cui sezione è il sistema di unità organica].
b.] tra l’uomo e lo spirito santo attraverso la stele.
c.] tra l’uomo e cristo attraverso la stele [non in modo diretto].
d.] tra l’uomo e gli uomini attraverso il sistema di unità organica, sezione della stele.
 
7.] la steleologia era stata inizialmente pensata per spiegare la parapsicologia.
8.] l’uomo è quindi connesso alla stele, e solo attraverso la stele è connesso a dio e agli altri uomini.
9.] questi concetti rendono maggiormente plausibile la steleologia: il sistema di unità organica non va rappresentato in collegamento con la realtà apparente, perché questa è apparire di una realtà completamente altra e distaccata dalla realtà reale.
10.] l’uomo è connesso alla stele attraverso lo spirito, quindi "attraverso" le sensazioni, che fanno comprendere come esse si “provino” nel reale, non nell’immagine di sé che l’uomo ha davanti allo specchio. l'io-sono, l'io-penso, l'io-sento dell'uomo, che sono caratteri dell'anima, stanno nel reale, non nella realtà apparente [che è il virtuale].