esegesi epistemica del passo biblico mt 24, 36
 
1.] nel passo biblico mt 24, 36 gesù dice: “quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il figlio, ma solo il padre”.
2.] se il figlio è la conoscenza in dio, come può non sapere tutto ?
3.] questo figlio che “non sa” è il figlio che sta alla base della creazione.
4.] cristo non è la conoscenza in dio, ma è in dio lo strumento della conoscenza.
5.] il padre conosce perché si serve del figlio [“cervello del padre”] per conoscere.
6.] ma, se cristo è lo strumento per conoscere, esso serve “per” conoscere, ma non conosce egli stesso. [utilizzo di metafora: non è l'occhio che vede, ma la mente: la mente vede servendosi dell'occhio/la mente è il padre, cristo è l'occhio, "strumento" della mente per vedere.]
7.] conosce per la mediazione del padre, che conosce col figlio e poi comunica al figlio ciò che il padre conosce tramite lui.
8.] questa comunicazione si dovrebbe essere interrotta nella creazione, in cui cristo è stato isolato dal padre [gv 16, 28].
9.] per questo il cristo incarnato “non conosce” altre cose della creazione e della storia, come si apprende in altri passi biblici [ad esempio in mt 27, 46].

nota

in questo paragrafo si è parlato del macro-figlio [cristo-logos creatore], quello che include e incorpora fisicamente tutto il creato [costituito da infiniti cosmi].