proposizioni sulle tre concezioni di cristo: storico, della fede, della ragione
1.] la teologia tradizionale distingue il gesù storico e il gesù della fede.
2.] il gesù storico è il gesù vissuto storicamente. esso è risorto storicamente, in base alla testimonianza dei vangeli.
3.] il gesù della fede è il gesù celeste non apparente. ma è anche esso stesso il gesù risorto, che è risorto secondo la testimonianza storica, ma è risorto anche come articolo di fede a cui il credente deve portare ascolto.
4.] si definisce “gesù della ragione” non solo la traduzione/spiegazione del gesù della fede [tutto l’apparato dogmatico su gesù della dottrina cristiana della fede], ma il gesù così come viene definito e caratterizzato in base alla metafisica e alla teologia epistemiche.
5.] dopo che l’episteme ha tratto il dogma dalla fede e lo ha spiegato, l’episteme è in grado di far derivare l’articolo del dogma dalla necessità a prescindere dalla fede. questo è il gesù della ragione: un gesù spiegato dalla ragione come prodotto dalla/della necessità.
6.] ciò è possibile perché nell’episteme la trinità e cristo non sono misteri incomprensibili, ma sono stati spiegati come necessaria struttura dell’essere, la cui posizione non appare “particolare” e “strana”, ma naturale [= normale] in base ai caratteri della necessità.  
7.] ciò significa che, ad esempio, se platone avesse posseduto la scienza della necessità, avrebbe potuto intuire l’esistenza di cristo e della trinità indipendentemente dalla rivelazione cristiana.
8.] il gesù della ragione è:
 
a.] spiegazione razionale del dogma.
b.] deduzione necessaria del contenuto del dogma dalla necessità, che lo riconosce come appartenente [in modo normale e non particolare] alla struttura dell’essere.

nota

in questo senso cristo, anche come logos_creatore, non è solo un articolo di fede, ma è un risultato della ragione filosofica. in questo senso si inserisce la ripresa della filosofia greca in chiave cristiana da parte di san clemente alessandrino.