critica della scienza moderna/considerazioni su nichilismo ontologico, nichilismo teologico
e teologia scientifica [epistemica]

1.] sia con riferimento alla realtà increata, sia con riferimento alla realtà creata, il cosmo è sovrapposto all’essere.
2.] la scienza è quindi studio di una realtà che costituisce una sovrastruttura rispetto all’essere [studiato dall’ontologia].
3.] la scienza moderna è moderna in quanto si costituisce come studio della realtà per un intervento tecnico su di essa.
4.] questa, apparente, è realtà virtuale, e solo per questo consente un intervento tecnico su se stessa.
5.] l’idea che l’uomo possa intervenire con la tecnica sull’evoluzione, per accelerarla e modificarla, è nichilismo, definito dalla ricerca epistemica [utilizzando il linguaggio metaforico di severino] “follia”.
6.] la concezione del divenire di severino è corretta, non nel senso che esiste solo questa concezione, ma nel senso che la concezione del divenire propria dell’uomo moderno, e dello scienziato, è proprio quella illustrata da severino. essa serve per rendere possibile questo intervento tecnico sulla realtà. solo se dal nulla può provenire qualunque cosa, allora si può sperare che dal nulla la tecnica possa ricavare la trasformazione [paradisiaca e divina, ovvero eugenetica] dell’uomo. è questo il nichilismo ontologico.
7.] il nichilismo teologico partecipa della concezione nichilistica del divenire, corretta dall’episteme.
8.] secondo esso, anche dio, come lo scienziato, può fare derivare qualunque cosa dal nulla, essendo onnipotente. il nichilismo teologico “esagera” le possibilità di dio, come proiezioni dei sogni [di onnipotenza] dell’uomo. tra questi l’idea che dio possa salvare l’uomo a prescindere dalle opere.
9.] la teologia scientifica [epistemica] pone un argine all’interpretazione nichilistica dell’onnipotenza di dio, rifacendosi alla teologia greca pagana, per la quale dio trova un limite nel fato. il limite di dio non è il destino, ma è la struttura della necessità, all’interno di cui opera dio [schema quadripartito]: dio è onnipotente, ma agisce in un contesto, che ad esempio fa sì che dio non possa creare [e salvare] senza sacrificio [lavorativo e soteriologico]: all’uomo, per essere salvato, è richiesto [necessariamente, secondo una necessità che dio non può togliere, e che è la stessa volontà di dio] un sacrificio equivalente [opere].