ipotesi definitorie sul concetto di avatar e sul concetto di replicante
 
1.] ciò che si è definito in steleologia “muta-virtuale” o “tuta-virtuale” [più propriamente “muta”, perché la tuta è indossata a livello reale], cioè il corpo umano apparente, è l’avatar, in quanto immerso nella realtà virtuale.
2.] il replicante è concetto tratto dal film “blade runner” [i cui scenari fascinosi e attrattivi sono immagine del paradiso celeste, nel suo lato tecnico].
3.] all’interno delle ipotesi epistemiche, il replicante può essere due cose:
 
a.] il dannato vivo in paradiso [nella sua dimensione infernale].
b.] ogni uomo e donna, già vissuti, che rivivono come puri corpi l’eterno ritorno della vita terrena, come identità e memoria dell’anima beata paradisiaca. cioè il replicante è l'uomo e donna immersi nella memoria eterna e rivivente della dimensione terrena, uomo e donna non vivi, e che "replicano" ciò che furono per le loro rispettive anime, ora beate.
 
4.] di questo ricordo il dannato ha nostalgia.
5.] la nostalgia è condizione del dannato.
6.] l’uomo moderno, che prova nostalgia per il passato storico, vive e simula la condizione del dannato.
7.] il “passato”, di cui si ha nostalgia, è la dimensione terrena rispetto alla dimensione paradisiaca [nella quale si colloca oggi impropriamente l'uomo moderno], dimensione di cui il dannato ha nostalgia perché non può viverla in modo adeguato come sua memoria e identità psichiche in paradiso.