proposizioni su alcuni aspetti del processo di paradisizzazione/essenza del rapporto
tra fede e modernità

1.] questo paragrafo spiega anche la storia della filosofia contemporanea.
2.] la paradisizzazione è il processo per cui si attiva nella mente umana lo schema del paradiso, proiettato sulla terra, per cui l’uomo vive come se si trovasse nell’al di là. questo paradigma è di larga applicazione. ad esempio, spiega la modernità [= paradiso], i totalitarismi [interferenza tra informazione soprannaturale e informazione naturale, per la quale cristo-dittatore si fa violenza, per cui il comando delle anime, che in paradiso si identifica con la libertà, in terra diventa coercizione come dominio], la disinibizione dei comportamento [a livello di massa].
3.] le conseguenze sono le seguenti:
 
a.] apparizione della modernità [che significa “luce”].
b.] vita come in paradiso: disinibizione [come in televisione], ricerca del piacere, piacere delle masse, consumismo [consumo della fonte edenica].
c.] apparizione anche dell’inferno [l’al di là non è solo paradiso, ma anche inferno].
d.] quindi il dolore, la morte e la malattia vissuti con disperazione, come infernalizzazione [anticipata sulla terra].
e.] la violenza, l’aggressività e la molestia come se alcuni uomini si comportassero come i demoni nell’inferno [che sono aggressori dei dannati] e i deboli come i dannati che subiscono la vessazione dei demoni [come avviene nell’inferno]. i demoni in terra sono i prepotenti e i violenti.
f.] così anche per la fame, la povertà e la pena di morte, tutti processi simul_infernali.
g.] altre conseguenze: se l’uomo scala nell’al di là, non esiste più un al di là rispetto all’al di qua, vissuto come al di là: viene quindi a mancare il senso della trascendenza: non esiste il paradiso oltre la morte, perchè l’uomo moderno, in quanto moderno, sta già in paradiso, oltre la morte.
h.] dal punto di vista etico, l’uomo, collocatosi in paradiso [a partire dalla rivoluzione astronomica], sta, come sarà in paradiso, al di là del bene e del male [nietzsche], quindi l’uomo moderno non è antietico, ma è aetico, non è immorale, ma è amorale. [in ciò consiste l’essenza dell’immoralità.]
i.] la post-modernità è la condizione di un uomo che collocatosi in paradiso [= modernità], non vi trova dio, non vi trova il senso, e quindi vive come dannato = alienato = post-moderno.
 
4.] tutto ciò si riflette nella storia della filosofia. l’età antica e il pensiero antico sono adeguati per la dimensione terrena, che è l’antico. l’età moderna e il pensiero moderno invece non sono adeguati, perché si collocano in paradiso.
5.] per questo la fede cristiana è in contrasto con la modernità: i valori della modernità sono opposti ai valori della fede cristiana, e in essi c’è la verità: è la verità del paradiso, ma l’uomo non si trova in paradiso, che è proibito all’uomo, che si trova nella dimensione terrena: la fede non riesce a contrastare la modernità perché questa appare con tutta la forza persuasiva e suggestiva della fede: cioè di quel paradiso [= modernità e tecnica], che è il paradiso cristiano. il “regno” predicato da gesù è la tecnica, ma è la vera tecnica, proibita all’uomo terreno e mortale: la tecnica del paradiso, che non sta in terra, ma sta dopo la morte. è dopo la morte che si trova il senso. l’uomo moderno, collocatosi già dopo la morte, non trova più il senso della morte.
6.] ciò è spiegabile: l’anima dell’uomo terreno è già immortale, essa è la stessa anima che si troverà in paradiso, perché l’uomo in paradiso è lo stesso uomo sulla terra. poiché è la stessa anima, essa si colloca come già in paradiso [con le sue autoproiezioni schematiche], e così il vero paradiso non ha più senso.
7.] la fede cristiana è fondata sul rapporto tra dimensione mortale e dimensione ultraterrena: l’uomo di oggi si è collocato nella seconda [il consumo economico è come paradisiaco], quindi questo rapporto cessa di avere senso, e così la fede. l’uomo moderno sta tranquillo, perché è come già risorto, per cui la fede è per lui incomprensibile, in quanto fondata sulla morte, che per l’uomo moderno è già [nel suo sogno] superata. per questo per l’uomo moderno la fede è il “passato”, cioè quella dimensione terrena mortale da cui l’uomo moderno pensa di essere già lontano, come se fosse risorto: egli risorge trapassando nelle epoche [scoperta dell’america, rivoluzione astronomica, trapasso dell’anno 2000], che simulano il viaggio ascensionale dell’anima nell’al di là. la struttura della divina commedia non è simbolica: anche nella storia l’uomo compie un viaggio tra i regni dell’oltretomba.