proposizioni sul rapporto tra etica e diritto/con riferimento alla legge di hume
 
1.] la ricerca epistemica ha confutato la legge di hume e, nel farlo, ha posto l’impossibilità di un’etica_naturale, a meno che quest’etica non sia l’etica_epistemica. l’etica_epistemica è la stessa etica_cattolica, scevra da ogni elemento simbolico [cioè perfettamente spiegata in termini razionali]/l'etica non può prescindere dal dato religioso:
 
a.] non si può porre l’etica senza il sistema del premio e del castigo ultraterreno, dato in un giudizio ultraterreno, contemplato dalle religioni.
b.] questo non è un dato religioso. il giudizio è una procedura tecnica [metodologia] di selezione delle anime attuata da dio, giudicate adatte o non adatte al paradiso. il dato religioso riguarda il contenuto del precetto etico [penitenza per avere la salvezza, cioè il premio, ed evitare il castigo].
c.] posto il sistema premio-castigo, è confutata la legge di hume.
d.] il premio e il castigo sono "fatti" [etica_descrittiva: “essere”]. il comportamento che guadagna il premio ed evita il castigo è la "prescrizione" [etica_prescrittiva: “dover_essere”].
e.] l’uomo che fa il suo dovere [ciò che comporta un sacrificio e una rinuncia], senza la prospettiva del premio ultraterreno, è alienato/la violenza dell'uomo origina dalla ricerca del premio ultraterreno in terra: questa ricerca dà origine agli idoli, come la tecnica, la ricchezza, il potere, ecc..
 
2.] ciò posto si osserva che il diritto ha la stessa struttura dell’etica. questa struttura comune può essere definita metaforicamente "paradigma del bastone e della carota": il bastone è il castigo, la carota è il premio:
 
a.] come l’etica tende al premio ed evita il castigo,
b.] così il diritto realizza il precetto per un vantaggio [= premio], ed evita la sanzione, cioè lo svantaggio [= castigo].
 
3.] il diritto è quindi, anche per questo, una componente dell’etica. [se il principe di machiavelli - all'interno di una ipotesi di separazione del diritto e della politica dall'etica - persegue il proprio interesse privato, come avviene in parte nella plutocrazia contemporanea attuale, questo principe non riveste un ruolo istituzionale pubblico, e quindi non è un autentico "principe": è solo un cittadino privato che si appropria, in posizione anti-cristica, dello stato, cioè del potere pubblico/stato che è una proiezione di cristo.] 
4.] il diritto è una restrizione [campo etico ristretto] dell’etica. questa restrizione è epistemicamente detta "etica coercitiva". il diritto è il contentuo etico per il quale si ritiene "giusto" [= giustizia normativa] prevedervi una coercizione ottenuta tramite la minaccia di una sanzione, allo scopo di orientare obbligatoriamente il comportamento dell'uomo, come se l'uomo fosse in paradiso, dove la condotta delle anime è comandata da dio [= dittatore = stato di diritto] ed esse rimangono perfettamente libere [stato di diritto = stato liberale].    
5.] il diritto è quindi parzialmente sovrapposto all’etica, per la parte più ristretta per la quale al dettato morale si aggiunge la coercizione.
6.] ma [secondo esempi qui non posti] alcune determinazioni del diritto vanno forse oltre l’etica [imprecisione della sovrapposizione/diritto detto "fuori campo etico"/è questo un aspetto marginale del diritto, non importante: solo pone il fatto che il diritto non è perfettamente sempre etico/per la parte invece in cui il diritto è anti-etico - come per la previsione dell'aborto -, esso non è vero diritto/il diritto vero è solo il diritto naturale/per l'aborto è possibile prevedere l'ipotesi di una giustizia superiore, intesa come tolleranza, che in parte può giustificare l'uomo come applica questa legge/tenuto conto di una generale approvazione ecclesiale considerando la necessità sociale = urgenza di questa legislazione/in una società non interamente e anzi minimamente confessionale/ciò per la considerazione di una fondamentale "moralità" dello stato, sempre fondato sulla chiesa].
7.] se l’etica si paragona a un segmento, il diritto è un segmento sovrapposto ad essa, più ristretto, con una minima parte che fuorisce [per quelle poche leggi la cui trasgressione non comporta immoralità][forse ad esempio, alcuni aspetti della privacy. ad esempio: se una persona insegue di nascosto un'altra persona, non commette necessariamente un atto immorale, ma viola la legge].
8.] una sequenza di argomentazioni dimostra che lo stato deve essere “etico” [stato_etico epistemico], come stato [necessariamente] "cristiano".
9.] si dimostra che lo stato ha come fine la costruzione di un cittadino educato al dominio delle proprie passioni/pulsioni.
10.] questo uomo può essere immorale, per lo stato, nella sua vita privata, ma è educato dallo stato in modo da potersi liberamente sempre contenere, con un atto della volontà [= fortezza]. lo stato cioè forgia la volontà = volontà di potenza come capacità di autocontrollo.
11.] infatti se lo stato non educa alla "fortezza" il cittadino, lo stato, fondato sul lavoro dell’uomo, si disgrega, perché un uomo posseduto dalle passioni non può lavorare. da questo punto di visto emerge l'evidenza di un semplice esempio: oggi lo stato non educa il giovane, e così ad esempio numerosi sono gli evasori fiscali. essi ci sono perchè lo stato non ha mai educato il cittadino alla "virtù", cioè alla conoscenza dei propri istinti e al loro autocontrollo/si tratta di uno stato [lo stato moderno] essenzialmente ancora embrionale/in questo stato, lo stato istruisce il cittadino nelle scuole, ma delega alla famiglia il compito di educare il giovane, ad esempio, a non rubare e a non uccidere, famiglia "lasciata sola" in questo compito educativo/la conoscenza di sè è affidata alla libertà di apprendimento/sono cittadini privi di conoscenze in campo psicologico e psicoanalitico/non è quindi uno stato di diritto, perchè non pone le premesse per l'autodifesa statale dalle pulsioni/passioni, non educate, che emergono negli uomini e nelle donne che crescono istituzionalmente isolati/stato assente.]
12.] scopo dello stato non è la salvezza dell’uomo [neppure la chiesa ha questo scopo, perchè la chiesa dà gli strumenti per la salvezza, ma lascia il perseguimento della salvezza alla libera volontà dell'uomo], ma è quello di costruire un uomo capace [anche] di perseguire la propria salvezza, in quanto conoscente delle pulsioni e passioni e capace di dominarle.
13.] questo è lo scopo della chiesa e dell’etica, al quale, come detto, è sovrapposto lo scopo del diritto e quindi dello stato:

a.] sovrapposizione restrittiva del diritto all'etica.
b.] sovrapposizione restrittiva dello stato alla chiesa.
 
14.] in modo più ristretto, lo stato educa un uomo capace di garantire allo stato stabilità, quindi necessariamente un uomo che può dominare le proprie passioni, e per questo anche capace di perseguire la propria salvezza ultraterrena.
15.] sebbene quindi gli scopi della chiesa e dello stato siano diversi, con il diritto più ristretto dell’etica, il risultato è lo stesso: lo stato costruisce, per la propria stabilità, un cittadino “forte”, capace di perseguire così anche lo scopo della chiesa [la propria salvezza ultraterrena].

nota

se lo stato non è stato etico, cioè che educa al bene i giovani a scuola, questi, divenuti adulti, saranno potenziali evasori fiscali, ladri e omicidi, e così lo stato non pone le basi per la propria conservazione. lo stato quindi, perseguendo [secondo machiavelli] la propria stabilità, deve essere stato etico. lo stesso obiettivo viene conseguito dalla funzione di controllo sociale nelle plutocrazie, ma queste non sono forme di stato, sono strumenti privati [dei ricchi] di controllo delle masse.