commento dell’art.1 della costituzione della repubblica democratica italiana
 
1.] questo insieme di considerazioni sono già state esposte in altri precedenti paragrafi. esse uniscono il naturale al soprannaturale
2.] l’art.1 della costituzione della repubblica democratica italiana recita: “l’italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”.
3.] l’italia come repubblica è un “dio”, cioè un organo/organismo vivente, che si proietta nell’istituzione. infatti una rappresentazione allegorica dell’italia in una figura femminile, o una religione civile, ad esempio, verso il milite ignoto all’altare della patria, hanno senso se rivolte verso un soggetto. questo soggetto può essere la seconda natura di cristo [organismo personale], cosmo-adamo e cosmo-eva [organismi personali], o il sistema di unità organica [organo impersonale].
4.] la repubblica è il corpo di cristo come spazio pubblico, considerato come spazio [del corpo organico dello stato] di tipo “impersonale” [se fosse personale, si tratterebbe di una monarchia]. così nella repubblica lo stato non è personificato in un soggetto [re]. il presidente della repubblica personifica lo stato senza soggettività personale. si tratta di un potere pubblico e non privato, come invece è la monarchia.
5.] la democrazia è il potere del cittadino-re, mediato dal potere degli altri cittadini. nella mediazione il potere personale-privato diventa impersonale-mediato. mediato dai rappresentanti. la democrazia è potere non del cittadino-re, ma del popolo, cioè simultaneamente dell’insieme di tutti i cittadini.  
6.] queste considerazioni sono a carattere soprannaturale perché si sta trattando del potere dei cittadini, ma anche delle anime beate paradisiache, che esercitano sullo stato [e sulla chiesa], corpo di cristo, il loro potere.
7.] repubblica fondata sul lavoro è espressione che segna il carattere terreno di questo stato. terreno perché il “lavoro” è quello del dio creatore, e delle anime terrene che per la loro salvezza e selezione soprannaturale [che avviene nel giudizio], devono imitare il lavoro creatore di dio.
8.] lo stato è una macchina che ha un potere, una potenza, una energia: quella della tecnica. la sovranità appartiene al popolo perchè il potere giuridico appartiene [solo] al soggetto peronale, cioè all'anima [in questo senso è un errore l'attribuzione di potere alla tecnica, che è oggetto impersonale, nel neoparmenidismo]. ancora si sottolinea non al singolo cittadino-re, come nella monarchia, ma al popolo, dove le singole sovranità si uniscono, come nella volontà unitaria del soggetto unitario-trinitario/la democrazia è appunto il potere della trinità, cioè della somma delle volontà delle tre persone trinitarie, che agiscono simultaneamente [sempre all'unanimità] durante il processo creativo.
9.] se il popolo potesse dirigere verso se stesso in modo immediato, come in una democrazia elettronica, il potere dello stato, la situazione economica [= energetica] dei cittadini verrebbe modificata senza la mediazione del mercato [comunismo, socialismo]. ecco che, poiché il lavoro deve stabilire la gerarchia terrena come quella celeste, fondata sulle opere di salvezza e sulla graduazione celeste delle anime, attuata nel giudizio universale, la costituzione limita questa sovranità diretta, facendo in modo che il potere del cittadino si limiti a stabilire con le leggi le regole del mercato, in cui si compie la competizione terrena tra le anime, immagine della competizione celeste. il rapporto tra le due forme di competizione [esteriore e interiore] è oggetto di analisi epistemica.