analisi del processo di costruzione dell’identità psichica
1.] l’uomo è figlio di dio.
2.] come dio ha una identità, così l’uomo ha una identità. l’identità umana risponde alla domanda: “io chi sono ?”.
3.] l’identità è profonda e superficiale.
4.] superficiale è l’identità costituita dalla “carta di identità” dell’individuo: nome e cognome, età, data di nascita, luogo di nascita, genitori, occupazione. con riferimento all’occupazione, alla domanda “io chi sono ?” viene risposto “l’uomo è ciò che opera”.
5.] profonda è solo l’identità paradisiaca: essa il “nome nuovo” che dio dà a ogni anima salvata in paradiso [ap 2, 17: “… al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori di chi la riceve”].
6.] come il senso della vita, nell’episteme, è definito solo in paradiso, così l’identità.
7.] questo significa che l’uomo nella dimensione terrena deve accontentarsi dell’identità superficiale. egli entra in crisi [con l’affermazione: “non so chi sono”] perché cerca in terra l’identità profonda, la quale viene data all’uomo solo in paradiso.
8.] ma esiste una correlazione tra identità profonda [celeste] e identità superficiale [terrena].
9.] è stato detto che il senso per l’uomo è operativo: cercare di andare in paradiso operando il bene, perché in paradiso c’è il vero senso della vita, detto esistenziale.
10.] così opera anche l’identità superficiale. alla domanda “chi sono” si è risposto “sono ciò che opero”, e ciò che opero deve essere la buona volontà che guadagna il paradiso, cioè …
 
a.] l’onore,
b.] il rispetto,
c.] il dovere.
 
l’identità operativa [“sono ciò che opero”] è infatti quell’identità che costituisce l’uomo figlio di dio [dice gesù: “in questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto”: gv 15, 8], e che lo conduce in paradiso, dove c’è identità profonda della persona.
11.] quindi …
 
a.] all’identità profonda corrisponde il senso esistenziale della vita: essi [identità profonda e senso esistenziale, celesti] sono dati solo in paradiso.
b.] all’identità superficiale corrisponde il senso operativo della vita: essi [identità superficiale e senso operativo, terreni] sono da sviluppare consapevolmente nella dimensione terrena.
 
12.] l’operatività costituisce l’uomo figlio di dio perché realizza la volontà di dio che l’uomo operi la salvezza per avere la salvezza, e così andare in paradiso, dove l’uomo “trova” [mt 16, 25] pienamente se stesso. in questo modo l’uomo sa rispondere alla domanda “io chi sono ?”. nella dimensione terrena la risposta a questa domanda è un dover essere: “io sono il bene che opero e che devo operare”. [ciò spiega anche perché alcuni giovani trovino appagamento più dal volontariato che dal lavoro.]