DIMOSTRAZIONE_69: EDIPICA, PSICOANALITICA
 
si osserva che alcuni studenti scelgono l’esonero dalla religione [materia scolastica]. Durante l’ora di italiano si insegnano le favole, le fiabe e i romanzi, che sono fantasie, ma nessuno studente, per questo, chiede l’esonero da tale materia: Dio dunque disturba perché è la verità; Egli non è oggettivamente percepito come fantasia, e quindi [posto quanto si dice oltre] esiste. seguono due riflessioni/critiche/obiezioni per l’integrazione del discorso:
 
1.] anche se Dio non è una favola, la sua ipotesi potrebbe essere falsa. Ma in base al principio di corrispondenza mente/realtà, poiché la mente riflette la realtà [dim_2], Dio, essendo un’idea della mente, esiste;
2.] gli studenti chiedono l’esonero dalla religione, ma non dalla filosofia. Quindi non sarebbe l’idea di Dio in generale [ad esempio, quella aristotelica] scatenare quel rifiuto, ma solo una specifica idea, quella religiosa. A maggior ragione [per questo si dice oltre] Dio esiste, perché il Dio che esiste non è un qualunque Dio, ma è il Dio prospettato della religione cattolica.    
 
la presente dimostrazione è ancora incompleta: non basta che l’idea di Dio provochi un conflitto soggettivo di tipo emotivo_cognitivo nella mente umana [in tutte] a dimostrare la sua esistenza, ovvero la realtà di Dio esterna alla sua idea. Si rileva intanto che il punto 1.] non comporta una ripetizione della dim_2, perché nella presente dimostrazione Dio esiste per il principio di congiunzione tra oggetto e soggetto [il primo si riproduce nel secondo], in base al quale Dio si riproduce e si riflette nell’idea di Dio [per idea si intende la mente stessa, ovvero una porzione del suo pensiero preposta al pensiero di un concetto] e così provoca un conflitto edipico nell’uomo [il complesso di edipo provoca l’a_teismo, non tanto la fede]. invece la dim_2 si basa sì su tale principio [la mente riflette la realtà (dim_2), in quanto c’è quella congiunzione, per la quale la realtà esterna si duplica/riproduce nella mente interna], ma indirettamente, in quanto l’idea di Dio [non ancora il conflitto provocato da essa] riflette appunto la sua realtà [su questa considerazione fa leva la dim_2]:
 
1.] la presenta dimostrazione si fonda sulla riproduzione interiore dell’oggetto nel soggetto [dim_3], e sul conseguente conflitto edipico, che la dimostra [che dimostra la riproduzione];
2.] la dim_2 si fonda sulla riflessione/rispecchiamento/proiezione_esterna [secondo la dim_21] dell’idea interna di Dio sulla realtà esterna di Dio [tale è appunto, per questo, la proiezione], proiezione che [secondo la dim_31] si bloccherebbe se Dio non esistesse.
 
Questa dimostrazione ha importanti implicazioni gnoseologiche. Si è capito, infatti, quanto segue [concetto di idea_realtà]. L’idea di Dio differisce per tipologia dall’idea fantastica, perché ci sono idee che riproducono la realtà, ed esse sono quelle che si accompagnano a questa loro caratteristica, ovvero, dal loro nome e dal loro uso [nel pensiero] tali idee sono sapute/si sanno riferirsi alla realtà:
 
1.] ci sono idee_realtà;
2.] ci sono idee_fantasia, idee_immaginazione e idee_ipotesi.
 
tali considerazioni completano la presente dimostrazione, ma poiché questa si basa sul fatto che l’idea di Dio corrisponde alla sua realtà, perché idea scatenante nell’uomo un conflitto [di natura edipica, dove (attenzione) l’odio per il padre è solo indiretto, perché a causa del male e del peccato il primo vero e unico odio è verso il Padre] [come solo l’idea_realtà può fare], esse fondano una successiva dimostrazione.