proposizioni riguardo l'essenza dell'episteme
 
seguono proposizioni assiomatiche [le proposizioni definite come assiomatiche sono proposizioni definite come “sicure”: non sono vere (tutto è probabile allo stato attuale della ricerca), ma altamente probabili/nel senso di probabilisticamente vere, e tali ad alto livello di probabilità]:
 
a] … sulla conoscenza e sull’essenza del verbo = episteme …
 
1.] conoscere significa identificazione del soggetto con l’oggetto [in questo senso l’episteme legge la proposizione/equazione parmenidea (non in senso idealistico): pensare = essere; ciò non è sempre vero, è vero solo limitatamente alla condizione conoscitiva di base];
2.] il soggetto rimane distinto dall’oggetto [come persona e come soggetto_natura_verbo]: solo il duplicato del verbo (questo è il Verbo = Episteme) (un soggetto specificamente conoscitivo) si identifica fusionalmente all’oggetto [e infatti la Carne è materia soggettivizzata (nel corpo/come corpo)_];
3.] come soggetto_vita/_vitale, la persona è comnque primariamente pensiero [tale è Dio: il pensiero è in sé vita, conoscenza e azione] [“io sono un pensiero camminante e ricoperto di carne”: dice l’uomo];
4.] ma l’identificazione tra soggetto e oggetto [detta fusione differenziale, perché identità (fusione) e differenza permanente tra i termini dell’identità (l’oggetto esterno realtà e il soggetto conoscitivo), dove questa identità è “ponte” tra di essi, e quindi il Verbo è detto “pontefice”/essenza di Cristo_pontefice] è forma [la forma] di panteismo: Dio identificato [ad un suo dato livello] con l’Intero [si tratta di un panteismo limitato al suo livello e solo per un dato livello di Dio: non tutto Dio: il pantesimo non esaurisce Dio/la personalità di Dio non si identifica alla realtà];
5.] tale panteismo è l’essenza dell’eucaristia, definita come panteismo perfetto, ancora solo limitato alla particola [e alla sua cosmica base_esistenziale invisibile], e il processo della transustanziazione [panteizzazione] lo dimostra: il pane e il vino si fanno, rimanendo tali [un termine dell’identità], il corpo e il sangue di Cristo, l’altro termine dell’identità: si fanno = fusione esistenziale/”rimanendo” = carattere differenziale della fusione;
6.] applicazioni esemplificative: l’anarchico rifiuta lo stato, perché identifica lo stato come panteizzazione [fusione] con la propria psiche/identità; così, la civiltà della tecnica terrorizza perché viene percepita [e tale lo è (ma solo simbolicamente), come dominio violento] come panteizzazione dell’identità e psiche da parte della tecnica [questa è l’essenza del libro di Galimberti “Psiche e Techne”] [esempio di tale panteizzazione: costringere l’uomo alla catena di montaggio sotto condizioni di schiavitù] [ma Cristo, che ha creato con la tecnica (e lui stesso è tecnica spirituale e carnale), anche separandosi dalla tecnica (di qui il dovere del tramonto della civiltà della tecnica), sospende attualmente la panteizzazione cristica, applicandola solo limitatamente alla particola (essenza dell’eresia dell’ubiquitarismo)_]; altro esempio: il totalitarismo è violento come forma di panteizzazione simul_cristica [della volontà del dittatore] sulle volontà degli uomini/cittadini.
 
b.] … sull’essenza dell’evoluzione …
 
1.] Dio si completa [necessarimente] con l’uomo [creatura necessaria];
2.] la creazione è anche libera [decisa, temporalmente a caso, nell’eternità];
3.] da tale libertà discende che l’uomo è salvato solo in dipendenza della libertà, ovvero della sua volontà etica [omologa e imitativa salvificamente della volontà creatrice divina: la creazione tipica dell’uomo è l’auto_salvezza = virtù]: la castità e lo studio divini per la creazione comportano la necessità della funzionalità della castità e studio umani alla/per la salvezza;
4.] l’auto_completamento di Dio con l’uomo [sia salvato che dannato] è completamento della propria evoluzione/evoluzione in senso rigorosamente scientifico [è in atto il processo creativo: Dio sta evolvendo]; 
5.] parimenti, l’uomo si salva perché decide liberamente di evolvere, e l’evoluzione dell’uomo consiste [dopo quella naturale] nell’omologo dell’atto creatore divino, sua evoluzione: questo omologo è l’evoluzione come atto liberto etico: cioè, oggi evolvere non significa manipolare la vita, ma essere super_uomini, cioè praticare le virtù cristinane [evoluzione = libertà per la virtù = virtù in atto] [o meglio: virtù e tecnica_salvifica = messa]:
6.] e queste virtù sono date da una sola componente, in cui si compiono tutte le altre, non l’astratto “amore”, ma, come la creazione, un atto sia etico che tecnico [Dio ha creato e sta creando con la tecnica]: …
7.] una sola è la fase e la condizione evolutiva umana [evoluzione scientificamente predisposta e definita, essendo la messa liturgica la pratica della tecnica, con cui Dio ha creato: essenza della croce attuale]:
 
a.] accostarsi alla comunione [per l’esecuzione della panteizzazione cristica, di cui sopra] …
b.] … in condizione accostabile = virtù [essendo attualmente il macro_Cristo ancora crocifisso].
c.] … dove virtù = amore_cristiano.
 
nota
 
ciò non significa che, se non ci si accosta alla comunione, non si sia salvi: ciò significa solo che, posta la natura intima e personalissima dell’intesa dell’uomo con Dio, l’uomo è fondamentalmente libero di determinare non le condizioni, ma il tempo di tale accostamento eucaristico, che la giovinezza può consapevolmente ritardare all’età adulta, o matura, o anziana. infatti, se Dio imponesse la virtù immediata, tale accostamento sarebbe costrittivo: non si può infatti dire che l’uomo è davvero libero se minacciato, e l’uomo è libero [deve esserlo, perché la creazione è stata libera, e tale dunque è la salvezza], per cui non è minacciato.