ipotesi sull'essenza del computer
avvertenza: si dice che cos’è il computer per Dio, cioè il computer per Dio, di Dio e usato da Dio.
 
testo
 
posto che la tecnica è il rivestimento materiale [e robotico] dello spirito [così, il corpo è tecnica che riveste l'anima, e il DNA è per questo forse anch'esso forma della tecnica], per cui, come lo spirito è organicistico, così la tecnica appare organicistica [ad esempio: parallelo tra azienda e organismo vivente], e lo è ipostaticamente [attenzione: il computer apparente oggi all'uomo non è organizzazione della materia, ma è insieme casuale di atomi, su cui la mente proietta lo schema ideale/formale della tecnica in sé, e del suo funzionamento, così come un grumo di sabbia che assomiglia a un uomo non è un uomo, ma è una disposizione casuale, su cui la mente proietta la disposizione dell’uomo/ciò è rilevante, perché tutta la scienza, sia biologica che cosmologica, proietta le forme su disposizioni casuale, e fa anche il contrario:
 
1.] interpreta erroneamente come evoluzione un’aggregazione di atomi formanti un corpo celeste (fenomeno meramente quantitativo, non evolutivo): in tale aggregazione non si ha una complessificazione);
2.] interpreta erroneamente come casuale la determinazione evolutiva di un organismo vivente (che invece è formalmente/dialetticamente necessaria)_].
 
… ciò posto, si dice che, presupposto il pensiero, il computer è il rivestimento materiale del pensiero, cioè il pensiero fattosi oggetto
[ente] materiale.
 
usando i principii di parallelismo e di convergenza, si dice che:
 
1.] la tecnica e il computer, in quanto rivestimenti dello spirito, lo presuppongono [condizione di convergenza] [determinazione indiretta della tecnica];
2.] ma, come l’esistenza necessaria determina l’esistenza, la forma e la sostanza del pensiero, direttamente, così essa determina anche la tecnica e il computer direttamente [principio di parallelismo];
3.] si dice però [principio del parallelismo convergente] che la tecnica, anche se determinata direttamente, è comunque sempre finalizzata al soggetto [pensiero]: nella realtà necessaria, esiste il computer, e questo serve a Dio.
 
perciò si dice che:
 
a.] la determinazione diretta della tecnica presuppone comunque Dio;
b.] e ciò è dovuto al fatto che tra gli stadi della realtà, prima viene il livello esistenziale [per divenire e sviluppo: il divenire potrebbe essere principalmente interno a principio, lo sviluppo potrebbe essere principalmente esterno ad esso], poi quello spirituale [per emanazione] e infine quello materiale [per evoluzione].
 
nota
 
per determinazione a matrice [giustificata col fatto che tutte le realtà sono in relazione tra loro: relazioni di identità e di differenza], si pone che:
 
1.] esiste anche una emanazione materiale;
2.] esiste anche una evoluzione spirituale.
 
problema
 
tutto ciò che è spirituale precede il materiale ? ... viene cioè, ad esempio, prima l’evoluzione spirituale dell’evoluzione materiale ? si è infatti parlato prima di evoluzione materiale, perché l’uomo vede la materia, e vi associa l’evoluzione, invece l’emanazione, di derivazione plotiniana, viene storicamente associata a Dio, e quindi è stata detta prima spirituale che materiale. sono questi modi di procedere “convenzioni metodologiche”, che mettono ordine all’interno della storia della filosofia. ad esempio, utilizzando una matrice, si risolvono subito le antinomia kantiane: tutte le determinazioni sono vere, e si riferiscono ad oggetti differenti [ad esempio: l’universo come sezione di un cono, è infinito come lunghezza del cono, ed è finito come sua sezione, ad ogni punto della lunghezza].
 
nota_2
 
segue schema relativo al presente paragrafo: .../mc49.html_[...]