definizione di una questione relativa alla dottrina delle essenze
 
tale questione può essere definita questione della “coincidenza e della corrispondenza”. a volte uno stesso ente sembra avere più di un’essenza [come si è visto per la tecnica], e tutte le essenze sono piene, pur essendo tra loro slegate.
si riporta un esempio efficace, ma poco importante: l’uomo nella conformazione esplosa/sviluppata [detta della realtà virtuale: non cioè la condizione normale dell’uomo, e di dio, quella teo_andro_sferica] è a immagine di dio, avendo un piede, una gamba e una mano. L’esempio è dato dagli sport. Sport come il calcio, la pallacanestro, il nuoto, il tennis, e soprattutto il karate, sono forme assolutamente archetipiche, le cui regole non sono inventate, ma sono classificazioni perfette, eppure tutti gli sport sono possibili perché calibrati sull’unico corpo, un unico corpo che rende possibile l’applicazione di migliaia di movimenti, ciascuno appartenente a discipline sportive [e lavorative] di definizione che non sembra inventata, ma perfettamente archetipica: si potrebbe inventare due o più movimenti, ma non si possono inventare interi sistemi di movimenti, tutti classificati per sofisticate discipline. L’enorme quantità di archetipi, tutti dipendenti da un unico corpo, produce una molteplicità di essenze, di cui l’episteme finora non sa identificare le possibilità e necessità esistenziali.   
la più evidente e finora importante corrispondenza è data all’episteme proprio dal rapporto tra corpo sferico e corpo esploso, dove il secondo deriva dal primo. già in un saggio sulla realtà virtuale, scritto nel 1996/1997, si diceva che a dio, di cui l’uomo è a immagine, i piedi non servono, perché dio è incastonato rigidamente nel suo sistema di incarnazione, come teosfera. A dio i piedi, la cui motricità deriva alla processione dello spirito santo [e infatti le gambe e le braccia sono raggi spirituali fascicolati e le mani e i piedi, esplosi, sono le ali dello sprito santo, colomba_angelica], servono solo nel corpo esploso, con cui dio si muove nella realtà virtuale. la questione della coincidenza allora è questa: posto che la teosfera precede la configurazione esplosa del corpo, e posto che la realtà spirituale precede la realtà virtuale, come può la teosfera avere la matrice dei piedi e delle mani, se a dio i piedi e le mani, nella configurazione teosferica, non servono ? è vero che essi derivano dalle ali dello spirito santo, ma perché/come è possibile che le ali, nella configurazione esplosa, siano proprio mani e piedi capaci di uso prensile, e addiritture calibrato quesot uso per prestarsi a decine e decine di sport, ovvero a sisemi di moti tutti archetipici ?
nella ricerca_epistemica sono emerse numerose altre coincidenze, che qui non si ricordano, ma che, posto questo paragrafo, di volta in volta saranno segnalate, facendosi riferimento ad esso. questo paragrafo si immerge nella problematicità della comprensione delle leggi della necessità, a cui evidentemente si rivolge specificamente la razionalità epistemica.