considerazioni sul rapporto tra l'etica e le forme della razionalità
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testo in fase di riscrittura]
seguono proposizioni sul rapporto tra etica e forme della razionalità umana e divina: 

1.] i principii morali sono iscritti nella natura dell’uomo, ma, essendo l’uomo a immagine di dio, essi provengono dall’uomo ma possono essere in tutto identici a quelli iscritti nella natura di dio. la rivelazione di dio serve affinchè l’uomo sia facilitato a scoprire la propria natura e i propri principii.
2.] la ragione umana consta di tre forme di razionalità: logica_matematica, scientifica e filosofica. Forse solo quella scientifica è fallibile.  
3.] la laicità legata alla scienza può dubitare, forse non quella legata alle altre due forme di razionalità. come 2 +2 fa 4 in modo certo, così la ragione può essere certa forse anche nella metafisica. si distingue comunemente tra l’uomo laico di scienza e dall’uomo laico di fede e di filosofia: non pare, in realtà, di dover separare tante forme di laicità quante sono le razionalità: queste sono tutte componenti dell’unica ragione umana, e così ogni uomo è scienziato, filosofo [e in quanto tale teologo e uomo di fede] e matematico.  
4.] le implicazioni, di cui si rileva qui l’importanza, riguardano l’etica, che non concerne la ricerca scientifica: essa, come si dice più oltre, è ricerca che riguarda la razionalità filosofica, la quale forse, in quanto strutturalmente aperta alla fede, può non dubitare.
5.] in realtà, non si dovrebbe forse guardare il mondo con gli occhi dello scienziato, o con gli occhi del filosofo. i filosofi studiano la filosofia, gli scienziati studiano la scienza, ma l’uomo, in sé, è sia filosofo che scienziato, e quando parola di etica lo scienziato deve farsi filosofo, perché l’etica è competenza della razionalità filosofica, mentre alla scienza sarebbe riservata la deontologia [di ogni azione], e il controllo dell’attuazione dei comportamenti strettamente etici.
6.] l’etica laica è filosofica, non solo scientifica, e la filosofia è in crisi perché, smarrendo il concetto di verità, ha tolto all’etica il suo fondamento [il quale è indifferentemente rintracciabile in dio o nell’uomo, essendo l’uomo a immagine di dio. ma si può ipotizzare anche una parziale differenza tra le due etiche]. l’etica che regola l’universo scientifico è senza dubbio scientifica, ma, ad esempio, il problema dell’aborto, dell’eutanasia o della sperimentazione scientifica sull’embrione è fatto filosofico, non scientifico, perché la vita biologica riveste l’anima, e non è il corpo che ha “diritti” [dice gesù: “la carne non giova a nulla, è lo spirito che dà la vita”: Gv 6, 63], ma l’anima umana. Quest’ultima ha il diritto al proprio corpo, che la riveste.
7.] la scienza deve essere di ausilio alla filosofia, che unicamente deve orientare e guidare l’uomo. ciò non significa che la scienza, strumento della filosofia, riguarda solo la tecnica e l’economia [che sono strumenti]. La scienza è conoscenza, e la conoscenza assimila l’uomo al Creatore, che è anche scienziato [forse nello spirito santo, anche se cristo, in quanto logos, deve incorporare tutte le forme della razionalità]. Io sono rivestito del mio corpo, e la scienza lo studia. La scienza è componente della sapienza, che è la filosofia. come il corpo riveste l’anima, e così la tecnica e l’economia, allo stesso modo la scienza riveste la filosofia e l’etica, che la comandano dall’interno. per sapere di quale strumento ha necessità il corpo [ad esempio, l’economia], devo conoscere il corpo, cioè i suoi bisogni, e questo lo fa la scienza. Ma per sapere perché devo impegnarmi con fatica per sollevare la mia condizione e quella del mio prossimo, o perché dovrei non abortire, o aiutare il malato a morire, devo essere non solo scienziato, ma anche e innanzittutto filosofo, perché la volontà, il sacrificio, l’amore, il dolore, il peccato e la motivazione sono proprietà dell’anima, cioè dello spirito, quindi dell’etica, della filosofia e della teologia [e della fede]. la scienza studia il corpo, ma è la volontà che lo guida, cioè l’anima_spirituale, la cui motivazione viene data dal senso, che è filosofico_teologico. Ciò non significa che lo scienziato non è competente, ciò significa che ogni uomo è sia scienziato che filosofo, ed è eticamente competente in quanto filosofo. Ogni uomo è filosofo, ed è facile essere filosofi. La scienza è studio rigoroso, la filosofia, invece, è un atteggiamento.
8.] la scienza, come detto, è una forma di razionalità, quella della materia. La filosofia è l’altra parte della ragione, rigurdante lo spirito: questo non è “spiritualità/religione”, ma spirito inteso come sostanza razionale e proprietà dell’essere, che nell’uomo predomina, come anima, sul corpo: davanti allo specchio, l’occhio di carne vede un corpo di carne, ma la sensazione del vedere la prova l’anima, che unicamente vive e prova emozioni. L’uomo si è identificato alla carne, invece l’uomo è innanzitutto spirito, e la carne è solo il rivestimento [cartesianamente: robotico] dell’anima. Questa prova emozioni, dolore e piacere, motivazioni, è sede dell’etica e della filosofia, suo fondamento. Il corpo e la scienza vengono dopo, e sono di ausilio.
9.] tre sono le forme della razionalità, come detto:
 
1.] logica_matematica, infallibile;
2.] scientifica, fallibile sono nell’al di qua, sia per il suo oggetto [materia instabile], sia per i limiti dell’uomo [ragione finita];
3.] filosofica, forse metafisicamente infallibile [nell’episteme].
 
l’etica è questione filosofica. Ogni uomo è sia filosofo che scienziato, così come l’anima, oggetto filosofico, si riveste del corpo, oggetto scientifico. ogni scienziato è anche filosofo, non in quanto scienziato, ma in quanto uomo.