I tre criteri di verità (p8)
Un sistema di pensiero è vero se è insieme

- corretto (criterio che attiene al rapporto tra parola ed esperienza empirico-sperimentale, che per la metafisica epistemica trova la sua base nel linguaggio);
- coerente (cioè razionale e dotato di senso: criteri di senso in fase di definizione, segue ...; alcuni esistono già: principio logico-etico);
- completo.

Quest'ultimo è forse il criterio di significato più importante (i termini "senso" e "significato" devono essere ancora definiti: segue ...) (si pensi a una favola che voglia essere completa, cioè enciclopedica: subito non rispetterà il criterio logico di coerenza; anche per questo la teologia non è una favola).

Nota: si è constatato che i criteri possono essere validi (cioè il loro rispetto determina la verità di un discorso) anche solo se corrisposti a due a due (questione in fase di definizione ...).
 
Ogni proposizione della conoscenza (che vuole spiegare e descrivere la realtà) è epistemica solo se appartiene all'episteme, cioè al sistema e all'insieme (enciclopedico) di tutte le proposizioni conoscitive. Ma fino a quando l'intero sistema non è dato, ogni proposizione epistemica è un'ipotesi. Dato invece il sistema, si trasforma in tesi, e come tale è incontrovertibile (cioè epistemica in senso proprio).
Esistono però differenti livelli di sistema e conseguenti "criteri di tolleranza". Infatti, l'episteme segue lo sviluppo dell'esistenza, che conduce a Dio e si conclude in Dio (prescindendo dalla Creazione). Questo sviluppo è fatto di stadi. Gli stadi precedenti (che esistono da sempre e di continuo: non sono temporali, ma logici) non conoscono gli stadi successivi (da ciò la correzione del principio antropico: l'esistenza pura non pone Dio "per" pensarla, perchè l'esistenza pura "non sa" ciò che pone; la determinazione di Dio da parte dell'essere non è finalistica, ma "meccanicistica"). Allora, ogni sistema che descrive uno stadio è "chiuso e completo", e quindi ogni sua proposizione è epistemica.
Tuttavia non è dato che uno stadio precedente sia perfettamente "completo", altrimenti non porrebbe lo stadio successivo: da questo punto di vista, è completo solo il sistema "totale" dell'esistenza (e della conoscenza), e quindi quel sistema, che si è detto "chiuso e completo", è tale solo all'interno di determinati criteri-di-tolleranza. Questi criteri non sono stati definiti (la loro individuazione richiede l'utilizzo della statistica).
Questa è la ragione per cui ogni proposizione scritta in questa sede è ancora solo un'ipotesi.