commento ad articolo di avvenire del 7 luglio 2007 “darwin, i limiti del caso”
si ricorda e si integra la teoria epistemica dell’evoluzione:
 
1.] il limite del dibattito tra evoluzionismo e creazionismo consiste nel fatto che …
 
a.] il primo affida il miglioramento della specie al caso;
b.] il secondo affida il miglioramento della specie all’intervento di dio;
c.] non si tiene conto che esiste un terzo fattore: l’evoluzione come processo autonomo da dio, dialetticamente determinato, necessario e funzionalmente orientato al perfezionamento della vita fino all’uomo;
 
2.] ciò [punto c.] del punto 1.]] l’episteme può dire perché trae l’evoluzione dell’uomo dall’evoluzione di dio [di cristo_Uomo], ed è naturale che una tale evoluzione sia perfetta, necessaria, e indipendente da dio [perché a priori di dio, determinandolo];
3.] il fatto che l’evoluzione umana diverga negli animali è dovto al fatto che la storia degli angeli [sintesi genetica di tutti gli animali/gli insetti e i rettili dei demoni] precede la storia degli uomini, e così la sezione della stele angelica precede la sezione della stele umana;
4.] in dio l’evoluzione riguarda direttamente la materia del corpo, nell’uomo invece la materia è già “umana”, perché frantumazione e scomposizione frattalica del corpo di cosmo_adamo [suo rimpicciolimento fino alle dimensioni umane], e la stele spirituale si incarna in tale rete frattalica, e viene da essa plasmata e filtrata, oltre a possedere già dentro di sé il genoma umano, derivato da quello divino [del corpo umano di cristo], sua matrice;
5.] la creazione deriva dal caos [caos_sfera], e così il caso interferisce sull’evoluzione e sulle malattie.