proposizioni sulla gnoseologia_kantiana rigurado al concetto di spazio circa la sua oggettività
fenomenologicamente si intuisce quanto segue;
 
1.] ciò che vedo ora davanti a me [il computer] non è solo dentro la mia testa;
2.] la mia mente esce [fisicamente, come spirito] dalla mia testa per investire ciò che mi appare davanti a me [profondità dell’apparire soggettivo];
3.] le coordinate spaziali sono kantianamente dentro la mia testa;
4.] la profondità di esse mi fa vedere lo spazio esterno a me, perché la mia testa è estesa come tutto l’universo [severino: rete umana estesa come tutto il mare];
5.] quindi la mente stessa ha un’estensione spaziale, ma in realtà è uno schema che dà solo l’impressione dell’estensione;
6.] la sensazione fenomenologica che si vuole trasmettere al lettore è la seguente: qual è la consistenza spaziale oggettiva del noumeno, dato che epistemicamente si è detto che lo spazio è anche oggettivo ? cioè, cos’è lo spazio_noumeno ?
7.] esso è un dato posizionamento del soggetto_astratto in relazione all’oggetto_astratto, posizionamento schematizzato oggettivamente tramite gli schemi epistemici [forme di linguaggio] e anche la mappa dell’essere [per il creato], posizionamento di rapporto relazionale, che viene codificato dalla mente come spazio apparente alla percezione:

a.] esiste anche il posizionamento dell'oggetto rispetto all'oggetto, colto dal soggetto, non solo il posizionamento del soggetto rispetto all'oggetto;
b.] il primo può essere detto posizionamento parallelo, il secondo convergente;
c.] queste determinazioni gnoseologiche sono equivalenti [per analogia] sia per dio che per l'uomo [nel senso che una data gnoseologia umana è sempre anche una gnoseologia divina, essendo l'uomo derivato da dio e simile a dio, e quindi dio stesso simile all'uomo].