il paradigma epistematico del dimensionamento della metafisica come condizione per la significazione della storia della filosofia rispetto alla cosmologia
contemporanea/procedimento di dimensionamento [paragrafo con
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introduzione: posizionamento del problema
 
la storia della filosofia è composta da varie visione generali della realtà, alcune delle quali sono delle costruzioni metafisiche. si riportano degli esempi di metafisiche storiche:
 
1.] platonismo;
2.] aristotelismo;
3.] plotinismo;
4.] sistema aristotelico_tolemaico [cosmologia a rilevanza metafisica], nella concezione espressa dalla sintesi dantesca;
5.] spinozismo;
6.] idealismo hegeliano;
7.] attualismo.
 
queste metafisiche sono state messe in crisi dalla cosmologia contemporanea, dal punto di vista della visione della realtà propria dell’uomo comune, datagli dalla divulgazione scientifica degli astronomi/astrofisici/cosmologi/fisici. questi ultimi non hanno formulato teorie scientifiche specificamente anti_metafisiche, essi hanno solo puntato i radio_telescopi verso l’universo apparente e ne hanno tratto la seguente concezione della realtà, suffragata dai dati empirici di natura:
 
1.] la terra e il sistema solare sono di dimensioni “microscopiche” [piccolissime] rispetto alla via lattea, che è la galassia in cui sta il sole, alla sua periferia;
2.] ci sono nell’universo cento miliardi di galassie;
3.] le galassia hanno anche diametri di centomila anni luce;
4.] l’universo ha un diametro di 50 miliardi di anni luce;
5.] l’universo deriva da un grande scoppio [big bang], verificatosi in punto ad alta densità energetica, più piccolo di un atomo;
6.] possono esserci infiniti e infiniti universi;
7.] tutti sono come tante bollicine scoppiettanti, che esplodono e che implodono 
[dal big bang al big crunch];
 
il nichilismo anti_metafisico della cosmologia contemporanea è evidenziato dalle seguenti proposizioni tratte da wikipedia [voce “universo”] [sottolineature aggiunte, che evidenziano la sensibilità anti_metafisica della cosmologia contemporanea]:
 
1.] “… i fenomeni fisici inosservabili sono filosoficamente irrilevanti per l'esistenza umana …”;
2.] “… la Terra si trova, per pura definizione, esattamente al centro dell'Universo osservabile. Tale affermazione non deve essere confusa con l'effettiva posizione della Terra nell'Universo: oggi si pensa che l'Universo non abbia un centro ben definito, così come nessun punto della superficie terrestre può dire di trovarsi al suo centro”;
3.] “… l'universo potrebbe essersi sviluppato a "raggiera" rispetto al big bang, unico punto in comune per una rosa infinita di universi paralleli che differiscono per una qualche costante universale”;
3.] “… nella storia umana sono state usate differenti parole per indicare "tutto lo spazio", incluse le parole delle varie lingue che corrispondono a cieli, cosmo e mondo. Anche se parole come mondo e le sue equivalenti oggi si riferiscono quasi sempre al pianeta Terra, in precedenza si riferivano a tutto ciò che esisteva …”.
 
da tali proposizioni si ricava la seguente concezione dell’universo:
 
1.] l’universo è inteso come tutto ciò che esiste, di fisicamente rilevante, sicchè uno spazio_tempo nell’al di là non si ritiene rilevante [e invece lo è: l'uomo comune non ritiene di avere bisogno del centro per vivere, ma forse anche per questo è alienato e violento];
2.] l’universo è senza centro [non solo l'universo: così, tutta la realtà];
3.] ci sono infiniti universi [disposti tra loro a caso e non inseriti in una macro_struttura ordinata, come nella cosmologia epistemica].
 
in una tale concezione del cosmo i suddetti sistemi metafisici perdono significato e così rilevanza:
 
1.] platonismo: il “cielo” dell’iperuranio non si riesce più a rappresentarlo, tanto è immenso l’al di qua e la sua infinità e molteplicità: di qui la crisi della visione cristiana del paradiso e dell’inferno, che non sono più rappresentati come luoghi “fisici”;
2.] aristotelismo: non si riesce a capire [rappresentare] come un unico motore_immobile trascendente [dio] possa “muovere” infiniti universi paralleli, che nascono e muoiono con infiniti big bang e infiniti big crunch;
3.] plotinismo: gli infiniti universi si muovono, nascendo e morendo, con una logica casuale [così dicono gli astronomi], per cui il mondo fisico non sembra poter costituire un’ipostasi ordinatamente posta per emanazione;
4.] sistema aristotelico_tolemaico
[cosmologia a rilevanza metafisica], nella concezione espressa dalla sintesi dantesca: questa concezione, riferita al sistema solare e alle stelle osservabili [fisse], è stata “inghiottita” dalle dimensioni della galassia e dell’universo e dalla periferizzazione della terra in esso;
5.] spinozismo: esso poteva essere concepito ancora da einstein, il cui universo era chiuso, ordinato, statico [in una sua prima interpretazione] e quindi adatto ad essere “dio”: ma come può un unico dio essere ora l’universo e insieme anche gli infiniti universi paralleli, che nascono e muoiono incessantemente in infiniti big bang e big crunch ? la cosmologia contemporanea non si presta ad essere una forma di panteismo, perché in essa all’evoluzione della natura segue l’involuzione [progresso e regresso incessanti];
6.] idealismo hegeliano: questo sistema è senza senso rispetto alla cosmologia contemporanea, perché non può darsi progresso nello spirito assoluto se ad esso segue il regresso, e così infinitamente ciclicamente;
7.] attualismo: l’io_universale potrebbe effettivamente produrre il big bang e il big crunch, rispettivamente come prodotto e scarto, come nascita del pensiero e sua morte [“pensato”], ma sarebbe una metafisica che non può salvare l’uomo, “stretto” nella morsa della morte del sistema solare, della morte fredda o calda del cosmo. circa una risurrezione, si pone il problema [di cui al precedente punto 1.]] di capire come possa essere concepito un “cielo” di un dio che sia grande abbastanza da creare infiniti universi delle proporzioni viste. 
 
il paradigma epistematico del dimensionamento della metafisica come condizione per la significazione della storia della filosofia rispetto alla cosmologia contemporanea/procedimento di dimensionamento
 
queste difficoltà vengono superate e tutti i sistema metafisici recuperano significato e validità, se si opera un opportuno dimensionamento degli oggetti della metafisica:
 
1.] si considera ogni universo come centrato e si attribuisce la periferizzazione della terra come conseguenza cosmologia della caduta edenica;
2.] gli universi sono infiniti, e tutti racchiusi all’interno di un universo di ordine superiore, a sua volta uno tra gli infiniti universi di ordine superiore, e così via; 
3.] viene così a definirsi la trascendenza creata;
4.] uno dei concetti fondamentali dell’episteme [una novità nella storia della teologia] è che l’universo apparente [di cinquanta miliardi di anni luce] non è il creato, ma è una parte ed una piccola parte del creato, un frattale di un universo più grande, proporzionato all’anti_dio, riproduzione di dio nel creato, frattale creato con il big bang, per creare la dimensione della caduta di cosmo_adamo e degli uomini;
5.] il big bang non è l’origine del creato, ma è la scissione dell’universo maggiore creato per la generazione del frattale universale [di cinquanta miliardi di anni luce] in cui sono creati gli uomini;
6.] il creato è la riproduzione dell’in_creato, che è mondo_eterno [spirituale e materiale] anch’esso di tipo spazio_temporale: esiste l’essere, che è spirituale, e il cosmo, che è materiale: anche l’essere spirituale è spazio_temporale, come infinito [categoria normale dello spazio] ed eterno [categoria normale del tempo];
7.] l’universo apparente e gli infiniti universi concepiti dalla cosmologia contemporanea, immanenti e trascendenti, sono una parte del creato, la sua parte materiale;
8.] nella realtà_eterna_non_creata c’è il cosmo teorizzato da platone, aristotele e plotino:
 
a.] quello teorizzato da platone è
 
a1.] l’iperuranio come mondo spazio_temporale in cui sta dio [al cui centro stanno il paradiso tecnico e dio];
a2.] la gigantesca caosfera [infinitamente più grande del creato], nel profondo dell’inconscio di dio;
 
b.] quello teorizzato da aristotele è il cosmo_eterno, che è infinito e interno a dio, a dio interno ma non “organico”, bensì materiale, come la base di una piramide al cui vertice sta il corpo di dio [motore_immobile], centro dell'essere/anche questo cosmo ha infinite scomposizioni ed infiniti livelli di ordini di cosmi disposti a rete;
c.] quello teorizzato da plotino è
 
c1.] il mondo aristotelico, perfetto;
c2.] la caosfera platonica [al cui interno stanno le causazioni casuali/contingenti, origini dell'im_perfezione].
 
9.] dio crea la creazione dal nulla tramite la realtà virtuale [la sola realtà manipolabile], servendosi della tecnica;
10.] questo è il punto fondamentale del dimensionamento della cosmologia_epistemica: la dimensione cosmica nel creato è ontologicamente, qualitativamente differente dalla dimensione cosmica della realtà_eterna, e la differenza analogica nell’essere del cosmo aristotelico eterno e nell’essere del cosmo creato è tale, per cui la trascendenza e l’immanenza cosmiche create [gli infiniti universi e gli infiniti ordini di infinito creati] è di ordine infinitesimale rispetto a dio e al suo mondo cosmico: condizione epistematica della commensurazione del creato;
11.] in base a tale condizione, gli infiniti universi teorizzati dalla cosmologia contemporanea sono tutti racchiusi in un solo punto “piccolo” [infinitesimale] rispetto alle dimensioni di dio e del cosmo_eterno_divino;
12.] la creazione non avviene con un big bang [che corrisponde alla scissione del cosmo focale, per la caduta di cosmo_adamo e di cosmo_eva], ma è piana e lineare.
 
questo procedimento argomentativo consente di valorizzare tutte le metafisiche della storia rispetto alla cosmologia_contemporanea:
 
1.] platonismo: ora gli infiniti cosmi creati sono tutti posti all’interno dell’idea riproduttiva dell’Intero, cioè come dentro un computer, attivato da dio, ed anche interni alla caos_sfera, di cui cristo è stato matrice per la loro creazione dal nulla e dal caos;
2.] aristotelismo: il mondo_eterno secondo aristotele non è il creato, ed è rispetto a questo [di infiniti universi] di proporzioni infinitamente superiori, come piramide di cui dio è il vertice;
3.] plotinismo: le dimensioni della trinità sono commensurate all’estensione processuale spazio_[a]_temporale [tempo come sviluppo ipostatico] del processo di ipostatizzazione trinitaria [trinitarizzazione], le cui dimensioni sono di tutt’altro ordine di grandezza rispetto al mondo creato [di infiniti universi], perché questo è una infinità “piccola” [infinitesimale] rispetto all’infinità divina;
4.] sistema aristotelico_tolemaico, nella concezione espressa dalla sintesi dantesca: questo sistema può tornare attuale se proporzionato alle dimensioni del mondo aristotelico e del mondo creato non apparente, che è un cosmo spazio_temporale più grande degli infiniti universi creati, tutti tratti da esso come frattali cosmico_universali;
5.] spinozismo: poiché il big bang e il big crunch non sono processi normali per il cosmo, ma artificiali, indotti da dio nei frattali derivati per la caduta di cosmo_adamo [essere organico gigantesco], ecco che dio può tornare ad essere identificato al cosmo, secondo le condizioni poste dall’episteme [il panteismo come attributo cristico, sospeso per il creato apparente ed efficace in esso solo limitatamente alla microscopica particola eucaristica/quella non apparente è tuttavia grande/universale];
6.] idealismo hegeliano: tale sistema può tornare ad essere efficace, se applicato allo spirito santo, nel suo attuale processo di clonazione tramite lettura e acquisizione dell’informazione storica per il tramite dell’incarnazione di cristo;;
7.] attualismo: gli infiniti universi “scoppiettanti” sono una eccezione nel creato, e riguradano una piccola parte di esso. l’io_universale appartiene a quel cristo, che attualmente sospende [prima dell’apocatastasi] il processo dell’auto_creazione.