Caratteri del sapere epistemico (p2.1.1)

L'episteme è un pensiero che, sulla base del significato di auto-concetto, lascia che i concetti si dispongano secondo nessi logici "naturali" (auto-proposizioni), che ne rivelano il loro significato originario, cioè iperuranico e divino.
L'episteme è un sapere che si costruisce da sè (nessuno costruisce l'episteme e nessun uomo ne è l'autore: condizione della s-personalizzazione dal sapere scientifico).
L'episteme è un sapere:

- univocamente determinato, definibile e definito (ciò significa che le procedure per la sua formulazione sono uniche e quindi le medesime in ogni contesto accademico e culturale);
- obbligato (esiste un solo modo per definire l'episteme);
- non libero (l'episteme non è la proiezione speculativa di desideri umani, che pure stanno all'origine della sua costruzione, ma è la corretta definizione dei principii e della struttura della realtà, la quale costringe l'uomo, che esiste, ad esistere);
- a-storico (assumendo il "punto di vista" speculativo di Dio), ma anche storico (storicamente determinato, ma non condizionato);
- nell'ambito dell'episteme non ci sono: pre-giudizio; polemica; provocazione;
- l'episteme è asettico e neutro;
- è in fase di definizione il problema tra l'episteme e il conflitto (sociologia-epistemica);
- l'episteme è il DNA del pensiero, umano perchè divino (segue ...).

... proposizione epistemica (gnoseologia epistemica)
Gli schemi dell'episteme sono gli schemi del ragionamento, e questi schemi riproducono gli schemi della realtà e del suo dispiegarsi (principio di corrispondenza tra le forme della realtà e la struttura dell'apparato conoscitivo categoriale e concettuale, umano e divino).
Gli assi della realtà sono gli assi del pensiero, e viceversa.