il problema del destino e il principio_sincro_causale [su Severino]
[prima parte]
 
la ricerca_epistemica intende dire tre cose:
 
1.] agiscono nella realtà dell’essere_divino il principio di destinazione [previsionale e causale] e il principio di causalità: la causa può incidere sul destino [forse anche attraverso la tecnica] e determina l’essere sia come necessità sia come volontà [di Dio e dell’uomo];
2.] la proposizione “… Zeus, non avendo altro limite che la ferrea legge del fato …” [Lessico Universale Italiano, voce “Zeus”] va applicata a Dio_Padre [il “fato” è il destino], perché la mitologia_classica “legge” e “coglie” la verità [a livello fantasioso/così rileva la razionalità_epistemica/ad esempio: Apollo e Dioniso sono le due nature di Cristo, in cui la “carne” è necessariamente “piacere”/che può provare dolore, nel processo_creatore], quindi l’episteme accoglie l’istanza_severiniana della presenza del destino [che solo in parte è la stessa volontà di Dio, e sul quale solo in parte Dio può agire/sulla parte del destino che non è la volontà di Dio];
3.] il nucleo teorico della confutazione [non protologica] di Severino potrebbe consistere in quanto segue:
 
1.] posto che l’episteme utilizza un concetto scientifico di destino [mentre la filosofia di Severino non è a definizione terminologica scientifica, ma “oracolare”, sia pure standardizzato: Severino ha il suo linguaggio specialistico];
2.] posto il destino nel suo luogo_naturale, poiché il tutto deriva dal principio dell’esistenza, e quindi il destino stesso è “inferiore” all’esistenza, che lo precede;
3.] tutto ciò posto, questa esistenza si struttura ipostaticamente [principio di causalità] [in modo non temporale: sincronicità/simultaneità esistenziale delle cause], e tale strutturazione [simile al motore di un automobile] è svincolata dalla destinazione dell’esistenza degli enti [destino], proprio perché i primi enti sono la struttura dell’auto_articolazione gerarchica della realtà, di cui lo stesso destino è una tra le tante ipostasi [ad esempio: il destino può decidere il futuro di un uomo che abita in un palazzo, ma non può certo incidere sulla necessità dell’esistenza sia dell’uomo che del palazzo/attenzione: palazzo necessario, non palazzo edificato per volontà del destino/altro esempio: se il principio è duplice, essendo l’auto_esistenza, esso è ciò che è non per destino, ma per strutturazione logica_assiomatica]. ora: la libertà [e il divenire] è appunto [secondo l’episteme] un’ipostasi di tale struttura, e quindi il destino [che è un’altra ipostati] non può annullare la libertà, ma deve “rispettarne” la funzione_esistenzale [essenza], combinandosi in qualche modo con essa.
invece la filosofia di Severino dice:
 
a.] esiste una tecno_strutturazione della realtà: l’orizzonte dell’apparire [il “palcoscenico”];
b.] in esso appaioni gli enti [lo “spettacolo”];
c.] il loro apparire è determinato dal destino.
 
sostiene l’episteme [uso di metafore] che quella tecno_strutturazione della realtà [il balcone, dove recitano le marionette e dove si svolge lo spettacolo] non è esistenzialmente e strutturalmente svincolato dal copione dello spettacolo, ma incide su di esso e sulle sue “possibilità” apparenti. incide anche sulla struttura psicologica delle marionette. vi incide nel senso che anche le marionette sono “balcone”, e quindi strutturalmente “libere”: dice infatti lo stesso Severino:
 
1.] il destino “decide” [così si esprime Severino];
2.] ma l’uomo stesso è destino [così pure si è espresso Severino].
 
Allora [rileva l’episteme] anche l’uomo [per proprietà transitiva] “decide”, e quest’“uomo” è innanzitutto Dio.
 
[seconda parte]
 
adesso seguirà una fase di studio della filosofia di Severino, sui presenti testi:
 

http://www.filosofico.net/severino.htm, a cura di Diego Fusaro
http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Severino.html, a cura di Synt e di Faskyo
http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Contributi/Severino.htm, a cura di Stefano Paduano

 
i testi [che non saranno riprodotti né collegati/rinviati nel sito] sono rintracciabili inserendo “Emanuele Severino” nel motore di ricerca “Google” [prime voci]. cenno auto_biografico: il soggetto_espositore, pur avendo letto “qualcosa” su Severino [alcuni suoi libri, capitoli di libri e articoli] si è sempre astenuto dalla lettura di queste tre sintesi, perché, senza avere lo schema dell’episteme, la lettura di Severino produce un’incessante e incontrollabile attività di rilfessione e pensiero. Si ritiene adesso di poter leggere questi tre testi, allo scopo di poter epistemizzare la sua filosofia, secondo lo standard di provvisorietà e la limitatezza d’indagine che caratterizza il sito.