forme di rappresentazione di gesù cristo
 
parte_A.] un aspetto della crisi della fede può consistere anche nel modo [a volte inadeguato] in cui dio viene normalmente rappresentato nell’ambito della tradizione [anche artistica] cristiana:
1.] gesù è detto vero dio e vero uomo, ma viene rappresentato [dimensionalmente] solo come uomo. il cristianesimo sconta la difficoltà di rappresentare l'infinito in forma organica [nessuna rappresentazione cinematografica e artistica ha mai rappresentato dio e l'infinito in senso dimensionalmente grande];
2.] non esiste [quasi, si ritiene] nella tradizione cristiana il concetto di infinità del padre e del figlio, ma solo il concetto teologico e filosofico dell’infinità di dio [ciò con riferimento al modo in cui la chiesa propone la figura di gesù];
3.] dio è infinito, ma nella raffigurazione tradizionale della trinità [anche artistica], il padre sostiene il figlio e la sua croce, e poiché il figlio è ritenuto un uomo, l’uomo gesù, così come appare, cioè un essere delle dimensioni di un uomo, anche il padre viene concepito come semplice uomo [il figlio diminuisce dimensionalmente il padre: dio_grande e padre_piccolo];
4.] dio è infinito, ma la trinità viene comunemente rappresentata nell’immaginario collettivo cristiano come un padre infinito con un figlio di proporzioni similie a quelle dell’essere umano [padre grande (= dio infinito) e figlio piccolo (l’uomo gesù)];
5.] anche quando il figlio è detto “logos creatore” [gv 1, 1], l’immaginario cristiano pensa al logos come all’uomo gesù, e si crea così un conflitto cognitivo tra logos_creatore_grande [immenso], di cui non si dà alcuna rappresentazione, e figlio_uomo_piccolo [essendo il figlio rappresentato solo come l'uomo_gesù].
6.] l’infinità di dio e l’infinità del creato sono poi concorrenti [cioè in competizione, perché entrambi “infiniti”]:
 
a.] l’infinità del creato non viene apprezzata, ma viene considerata come il “minaccioso” presentarsi degli infiniti universi teorizzati della cosmologia_contemporanea;
b.] il senso comune cristiano concepisce il rapporto tra dio e creato secondo lo schema tripartito: dio è un essere immenso organico, una luce grande, che avvolge il cosmo, anche se non si comprende “dove” si collochi questa luce [per questo si è detto che la teologia tradizionale è forma "idealismo" e di "realismo minimo”: prima del creato esisterebbe solo il soggetto, come dio_soggetto_pensiero, e dopo il creato l’oggetto sarebbe, rispetto a dio, comunque “piccolo” – così nell’episteme/nel pensiero contemporaneo, invece, questo oggetto è l’unico esistente, perché “dio è morto” anche a causa della competizione di cui al punto 6.] e al punto c.] di cui sotto: l'infinità del cosmo e dei cosmi supera l'infinità di dio];
c.] quando il cosmo [con cui si identifica tutto il creato] è concepito come infiniti universi, lo schema tripartito entra in crisi: dio è un’unica infinità, che dovrebbe coprire [come padre] tutti gli infiniti cosmi [unità di dio concorrente/in competizione con la molteplicità dei mondi: associazione mentale "un solo dio un solo mondo"; gli infiniti mondi "sfuggono" all'unico dio].
 
7.] all’interno di queste ipotesi, l’uomo gesù viene presentato dalla chiesa come l’uomo che visse in galilea, cioè un semplice uomo delle dimensioni dell’essere umano [alto come l’uomo della sacra sindone], e questi è il figlio di dio, cioè il figlio del padre inteso come dio infinito.
8.] poiché gesù è dio, gesù è anche infinito: questo aspetto, dal punto di vista dimensionale, non viene [quasi] mai sottolineato: i cristiani non conoscono gesù come infinito, ma lo conoscono [quasi] sempre come un uomo dalle dimensioni finite: l’uomo che camminò sulla terra, morì e risorse con il corpo dimensionalmente finito [spazialmente limitato] dell’essere umano;
9.] la tradizione cristiana considera infatti gesù quasi sempre dopo la sua incarnazione, cioè non lo considera secondo le sue esatte proporzioni e condizioni [infinite], prima dell’incarnazione e della creazione [gv 17, 5; gv 1, 1], ma solo nel suo apparire storico, con le proporzioni umane. nell’immaginario collettivo cattolico gesù è l’uomo che visse a gerusalemme, e non l’ipostasi trinitaria [il logos] che ha creato il mondo [di infiniti cosmi]. questo lo dicono i teologi; a catechismo si insegna che gesù è grande [dimensionalmente] solo come un uomo [non si insegna/trasmette ai bambini e agli adulti il senso di una rappresentazione dimensionale organica di dio_infinito]. se si insegnasse che gesù è infinito, si parlerebbe di struttura trinitaria e organica dell’infinito_dio. invece in teologia l'infinito non ha una struttura organica, ma è concetto usato retoricamente: dio è infinito come il cosmo è infinito. in tale immaginario collettivo non si tiene conto che gesù ho creato infiniti universi, proprio perché le sue dimensioni quantitative li superano spazialmente/quantitativamente [epi-stemicamente: copertura epi-stemica del creato e dell'Intero da parte di cristo].
 
parte_B.] l’episteme quindi modifica in parte e integra questa rappresentazione di dio:
 
1.] la parte preponderante dell’infinito in dio appartiene a gesù [il padre è grande, perché il figlio è grande], per questo detto epi-steme, coprente l’Intero dell’essere;
2.] questo l’episteme può farlo, perché considera dio e gesù prima della creazione [gv 1, 1; gv 17, 5], mentre invece la tradizione cristiana presenta [la rappresentazione di] gesù [quasi sempre] solo a partire dalla sua incarnazione storica, quando cioè l’infinito_gesù appare in forma di semplice [dimensionalmente piccolo] uomo [alto 1.75/1.80/1.85 metri];
3.] l’episteme ha avuto l’intuizione, inoltre, di scomporre questo infinito di dio in infiniti punti, ciascuno origine di una parte del creato [per questo esso ha infiniti universi]. aiuta a rappresentare l’infinito questo insieme di esempi:
 
a.] l’asfalto di ghiaino e catrame della strada presenta molte irregolarità, ed esse sono i sassolini di cui è composto, ciascuno grande uno o pochi millimetri: ognuno di essi è come un dio, distante dagli altri puntini infinità di infinità, e mentre l’asfalto è composto da un numero limitato di sassolini [svariati milioni e miliardi], la scomposizione di dio è invece infinita, e ogni dio controlla ogni singolo atomo, di cui sono composti gli infiniti universi creati;  
b.] così per i granelli di sabbia di una spiaggia;
c.] così per i sassi, di cui è composto il pavimento in marmo di una chiesa: ogni singolo sasso è un dio [monadi_divine, in cui dio è scomposto ubiquamente], ciascuno di proporzioni infinite e distante dagli altri una infinità.
 
4.] questa rappresentazione di dio consente di collegare dio immediatamente agli infiniti cosmi, e così di commensurarli [epi-stemicamente] tramite dio [triangolazione dio-mondo-uomo: uomo piccolo creaturale, che copre l’infinito tramite dio/“triangolando su dio”];
5.] la trinità delle rappresentazioni artistiche presenta il padre che sostiene la croce, cioè una croce che sta dentro la trinità: la definizione epistemica della croce di gesù come tecnica, paradiso e regno consente di comprendere in modo immediato la questione della tecnica in senso cristiano, e così di risolverla, oltre a comportare implicazioni giuridiche di dottrina della stato e della chiesa [il rapporto tra umanità/uomini/uomo e stato/chiesa come riflesso del rapporto tra dio, l’anima_paradisiaca e la tecnica/paradiso/regno];
6.] introducendo lo schema quadripartito l’episteme formula il vero realismo, collocando dio_soggetto all’interno di una realtà in_organica eterna, e quindi distinguendo tra cosmo_eterno e cosmo_creato, così rafforzando il concetto di un opportuno dimensionamento della realtà_divina rispetto alla realtà_creata, proporzionando nella prima dio e il suo cosmo, e nella seconda, rispetto a dio, l’uomo e il suo cosmo.
7.] l’episteme rafforza ulteriormente la commensurazione del creato da parte di dio presentando il concetto di un uomo gesù vero uomo prima dell’incarnazione e del creato, e così ponendo lo stesso uomo gesù, come "Uomo", cioè essere_umano più grande degli infiniti universi da lui stesso creati [anche secondo l'indicazione della teologia ebraica di adamo come di essere coprente  l'intero dello spazio: cosmo_adamo].