proposizioni su un possibile corretto posizionamento del problema speculativo del teismo
[24/08/2008]
un possibile corretto posizionamento del problema teistico potrebbe essere il seguente:
 
1.] [come dice severino nello scritto “ritornare a parmenide”… ] … il piano della necessità dell’essere, immutabile, è anapodittico. si sa, quindi, che l’essere necessario esiste necessariamente. la filosofia moderna e contemporanea [a partire da kant] dubita dell’esistenza di questo piano: ciò è dovuto alla dimenticanza dell’autentico senso dell’essere, per cui l’essere necessario esiste necessariamente, in quanto la necessità è la forma primaria e normale dell’essere. infatti, poiché “l’essere è e non può non essere”, l’essere esiste necessariamente.
2.] la necessità è l’oggetto necessario.
3.] a questo punto, la ragione intuisce che si deve dimostrare che, posto che un soggetto esiste, nell’uomo, sia possibile riferire l’esistenza di un soggetto anche al piano dell’essere necessario, come esistenza del soggetto necessario, il quale è normalmente, convenzionalmente definito “dio”. il problema è questa dimostrazione, ma è naturale la considerazione che, poichè esiste l’oggetto necessario, debba normalmente [cioè necessariamente] esistere anche il soggetto necessario.
4.] è un errore quanto dice la filosofia cristiana tradizionale, che dio è la necessità stessa, cioè l’essere/esistenza semplice, perché dicendo che dio è la necessità …
 
a.] da un lato, si dimostrerebbe anapoditticamente l’esistenza di dio, perché [come detto] la necessità esiste necessariamente;
b.] ma, dall’altro, l’identificazione tra dio e la necessità, intesa come l’esistenza semplice, non appare plausibile, infatti l’essere semplice non può avere i caratteri di un ente differenziato, cioè complesso, come dio, essendo dio: … amore, trinità [tre persone], persona [auto_coscienza], sostanza [spirito], infinito, eterno, assoluto, logos, vita, conoscenza [e altre determinazioni], per cui, in base ad esse, dio non può essere tutto questo, ed essere anche “semplice”, ma dio appare invece come ente complesso.