considerazioni sul rapporto tra l’uomo e dio
[10/09/2008]
 
oltre alla possibile derivazione della struttura edipica dell’uomo dall’essenza del male [amore e odio per i genitori derivato dall’amore e odio per dio], il rapporto tra l’uomo e dio potrebbe essere strutturalmente conflittuale anche per un altro motivo. di qui la normalità della condizione umana terrena definibile come intrinsecamente conflittuale:
 
1.] dio è amore e l’uomo cerca questo amore come il figlio cerca l’amore del genitore, e dio assicura all’uomo questo amore: dio protegge l’uomo, “non lo fa cadere” [ratzinger], vuole salvarlo.
2.] però il peccato è sempre possibile, e quindi l’uomo può essere dannato, ovvero privato dell’amore protettivo di dio. è quindi una forma di amore, quello divino, che pare “condizionato”, non però da dio, ma dalla necessità della condizione umana [dio non è la necessità, dio è una parte della necessità].
 
la soluzione di questa contraddizione viene data dalle parole di papa ratzinger: dire che “la verità sta sopra il dialogo”, dialogo che è relazione, significa dire che la verità sta sopra anche quel tipo di relazione, che è l’amore. l’uomo deve, quindi, cerca la verità di se stesso e seguirla eticamente, e allora egli sa di essere degno dell’amore di dio, che gli viene assicurato a tale condizione.