esemplificazione di ipotesi a carattere epistemico da sottoporre a dimostrazione
[27/08/2008]
 
1.] la condizione normale [necessaria] dell’essere-oggettivo e dell’esistenza-soggettiva è la necessità: l’eterno, il necessario, l’infinito sono i caratteri normali dell’oggetto, l’assoluto è il carattere normale del soggetto-divino e …-umano-paradisiaco.
2.] nella vita terrena, l’uomo è già un essere soprannaturale posto in paradiso che, affacciato consciamente sulla terra, costruisce per il paradiso la propria identità auto-biografica. l'errore [morale] di tale costruzione rende incompatibile l'identità-terrena con il paradiso e comporta per questo la dannazione. la salvezza viene, dunque, dalle opere [che sono il frutto dei talenti] [opere cui si aggiunge, o può sostituirsi, la grazia].
3.] dio è pagano e cristiano insieme [“dio dei filosofi” e “dio della fede”]. sono proibiti all’uomo-terreno i caratteri pagani di dio, che si danno necessariamente al comportamento umano, in quanto proprio dell’uomo-terreno, avente natuta peccaminosa, in termini codificati da questa natura come azioni immorali e violente [origine del peccato].
4.] in paradiso avviene l’unione dell’anima-uomo con dio: poiché essa è unione con il Creatore, il comportamento dell’uomo-terreno deve essere eticamente, necessariamente: puro, verginale, casto, santo, “immacolato” e quindi cristiano, allo scopo di rendere l’uomo degno di tale unione.
5.] [tesi retorica …] … le tesi espresse nei punti 3.] e 4.] significano che l’uomo-terreno è strutturalmente indegno rispetto alla natura pagana di dio, cioè alla “grecità”/”antichità”: l’uomo si fa degno di essa con la pratica religiosa, la cui essenza è penitenziale.
 
nota
 
le tesi espresse nei punti 1.] e 2.], laddove si dice che “l’assoluto è il carattere normale del soggetto-…-umano-paradisiaco” e che “l’uomo è già un essere soprannaturale posto in paradiso”, significano/comportano che l’assoluto è anche il carattere del soggetto-umano-terreno [l’uomo attuale], per cui la sua finitudine è meramente apparente. la lettura/codificazione, che dio dà dell’uomo-terreno, fa di quest’uomo, in ogni sua quotidiana espressione, un soggetto divino [“voi siete dei”, dice gesù in gv 10, 34]. ne consegue che la causa della finitudine viene rimossa in paradiso, in cui [oltre alla specificità paradisiaca] avviene anche l’appagamento di ogni desiderio terreno.