proposizioni sull’evoluzionismo
[28/09/2008]
la teoria dell’evoluzione sconta una carenza nella forma di razionalità della scienza. essa ritiene che l’evoluzione possa essere concepita solo in questi due modi:
 
1.] o avviene per caso, e quindi è scientifica.
2.] o avviene per un progetto intelligente, e quindi non è scientifica [il modo del progetto sarebbe, in realtà, comunque scientifico, come l’agire di un artigiano (dio) che costruisce un prodotto in modo intelligente].
 
esiste in realtà una terza ipotesi, oltre il caso e l’intelligenza, ed è un’ipotesi che la scienza non può comprendere, perché non appartiene alla razionalità scientifica, ma solo alla metafisica e all’essere [astratto], il quale precede e plasma il cosmo [concreto] [come la mano dà forma al guanto una volta che essa lo indossa]. questo terzo modo è la necessità, per cui le forme del cosmo [galassie e vita], che sono complesse, sono determinate in modo processuale e razionale [dialettico] dalla complessificazione del semplice-astratto verso il complesso-concreto. l’intuizione epistemica vede, ad esempio, nel corpo umano la presenza di elementi semplici, come la forma sferica della testa [e quindi la sfera e il cerchio], e la simmetria tra braccia e gambe, e tra mani e piedi [e quindi l’agire di un piano di simmetria e di una moltiplicazione simmetrica]. partendo da una realtà semplice, essendo questa duplicata più volte, spostata, modificata, riunita, e quindi complessificata, si possono ottenere tutte le forme dell’universo e della vita, secondo un processo che non è casuale, e non è intelligente, ma è razionale ed evolutivo, andando dal semplice al complesso. questa terza ipotesi, che è la necessità [la quale precede e determina anche dio], non può essere considerata scientifica, perché la matrice razionale della materia [e dello spirito] è data a questi dall’essere, che li precede, e l’essere è di competenza della metafisica, non della fisica. perciò la spiegazione delle forme della scienza appartiene alla filosofia. anche per questo la prima ipotesi è il caso: quando la razionalità scientifica non rimanda, per la spiegazione delle forme della fisica, alla metafisica e alla filosofia, queste forme appaiono senza matrice, e quindi vengono fatte derivare dal caso. da questo punto di vista, la metafisica non è solo competente in ordine ai suoi oggetti [come l'essere e lo spirito], ma è competente anche in ordine agli oggetti della fisica, perchè l'essere e lo spirito sono matrice della materia e delle sue forme [ipostasi]. si osserva, infine, che il pensiero tradizionale cristiano non può avanzare questa terza ipotesi per la spiegazione dell'evoluzione, perchè per esso la necessità si identifica con dio.