proposizioni sul senso della vita_terrena
[30/09/2008]
 
1.] l’uomo è inabitabile in dio, in paradiso, solo se è come dio, cioè un essere esistenzialmente autonomo, e con ciò anche libero. a causa della necessità, l’uomo è creato da dio, originariamente, in modo esterno e parallelo a dio, cioè fuori del paradiso.
2.] dio consente l’accesso al paradiso solo all’uomo etico. nella vita_terrena, l’uomo è giudicato e selezionato da dio, in modo che dopo la morte, nel giudizio universale [mt 25, 32], in base alle loro azioni [mt 16, 27] e al criterio evangelico [mt 25, 40; mt 5, 3], gli uomini sono giudicati come …
 
a.] adatti all’accesso al paradiso, e per questo salvati [mt 25, 34],
b.] non adatti all’accesso al paradiso, e per questo condannati [mt 25, 41].
 
3.] il senso originario della selezione naturale darwiniana consiste quindi nella selezione etica, operata da dio, tra gli uomini, per giudicare gli uomini adatti o non adatti all’accesso al paradiso, e la misura dell’adattamento. è problema se a giudicare gli uomini, nel giudizio universale, sia il dio-cristiano [misericordioso] o anche il dio-pagano [indifferente].
4.] nella dimensione_terrena l'uomo può avere gli “occhi chiusi” o può “aprire gli occhi” [gn 3, 7]: in questo caso, egli può identificarla erroneamente al paradiso, “attaccarsi” ad essa, temendo la morte, e cercare di costruire il paradiso in terra come se la terra sia il luogo della vita eterna. ogni uomo deve però "aprire gli occhi" non solo in paradiso, ma anche nella dimensione_terrena [mt 13, 44a].
5.] successivamente [mt 13, 44b], dio comanda all’uomo di “tornare bambino” [mt 18, 3], cioè di “chiudere gli occhi” e, così, attraversare la vita_terrena e la morte, per "aprire gli occhi" in paradiso. il giudizio_universale è il fondamento della stabilità dell’uomo, il quale deve “chiudere gli occhi” davanti al mondo terreno [che è immagine e anticipazione del paradiso: mt 13, 44a], e procedere nella vita in modo etico [mt 13, 44b].

nota

in questo paragrafo non si è operata retoricamente una appropriazione cristiana del concetto darwiniano di selezione, ma la enucleazione della definizione scientifica [cioè filosoficamente originaria] di selezione, di cui darwin si è inconsciamente appropriato in modo errato operandone una trasformazione ermeneutica. dal punto di vista scientifico dei concetti puri [originari], dio, non la natura, opera la selezione tra gli uomini, giudicandoli adatti o non adatti al paradiso.