proposizioni sull’ateismo
[3/10/2008]
1.] l’ateismo può essere definito come la possibilità strutturale [implicata dalla natura dell’uomo], che l’uomo ha di non credere nell’esistenza di dio.
2.] questa possibilità, dal punto di vista soteriologico, non ha solo un valore negativo, ma anche positivo.
3.] l’esistenza di dio comporta un problema strutturale riguardante la libertà dell’uomo:
 
a.] se dio esiste, dopo la morte non c’è il nulla, ma ci sono il paradiso e l’inferno.
b.] l’uomo non vuole mai andare nell’inferno. questa è una necessità della volontà.
c.] se non si accede al paradiso, si accede necessariamente all’inferno.
d.] per accedere al paradiso si deve obbedire a dio.
e.] quindi, poiché l’uomo non vuole mai andare all’inferno, l’uomo dovrebbe voler sempre obbedire a dio.
f.] ma allora l’uomo non è libero di disobbedire a dio [ottenendo ugualmente la salvezza].
g.] obbedire o disobbedire a dio significa faticare o non faticare [è cioè un problema etico].
h.] quindi, sapere che dio esiste, equivale a sapere che l’inferno esiste, e perciò obbligare il proprio desiderio alla fatica: non si è più liberi di potere volere di non faticare.
 
l’uomo, quindi, deve poter non credere a dio per salvaguardare la propria libertà di non obbligarsi alla fatica, che [se si avesse la certezza dell’esistenza di dio] non sarebbe più una libera opzione, ma una imposizione, implicata dall’esistenza di dio e dalla conseguente necessità di evitare l’inferno.
4.] ci sarebbero altre due ragioni per cui l’uomo deve strutturalmente poter essere ateo:
 
a.] l’effetto di dio come genitore, e il conseguente conflitto a carattere edipico [ad esempio, manifestato nelle non corrette rappresentazioni di dio].
b.] l’effetto di dio come causa di suggestioni, le quali sono ad esempio evidenziate nelle patologie della fede.
 
5.] da questi tre effetti [l’obbligo morale, il conflitto edipico e la suggestione mentale] l’uomo deve poter proteggersi con la possibilità dell’ateismo.