proposizioni per una interpretazione dell’apocalisse
[5/10/2008]
 
1.] nel libro “così parlò zarathustra” di Nietzsche è forse racchiuso un possibile significato dell’apocalisse. in esso si legge: “un giovane pastore vidi, che soffocando si contorceva, si scuoteva, il volto sconvolto, e a cui penzolava dalla bocca un pesante serpente nero. vidi mai tanto schifo e livido orrore su un volto ? aveva forse giaciuto addormentato ? e il serpente gli era scivolato in gola, e lì si era aggrappato coi denti. la mia mano afferrò il serpente e strappò e strappò: invano ! non riuscì a strappare il serpente da quella gola. allora sentii gridare da dentro di me “mordi ! mordi ! staccagli la testa ! mordi !”, così sentii gridare da dentro di me. il mio orrore, il mio odio, il mio schifo, la mia compassione, tutto il mio bene e il mio male gridarono da dentro di me ad una voce. ma il pastore mordè, come il mio grido gli consigliava: mordè con un buon morso ! e sputò lontano la testa del serpente, e balzò in piedi. non più pastore, non più uomo, un trasfigurato, un circonfuso di luce, che rideva ! mai ancora sulla terra aveva riso un uomo come rise quello ! [“così parlò zarathustra”, capitolo “Della visione e dell’enigma”, traduzione della newton compton editori, 1980].
2.] incrociando i seguenti passi biblici:
 
a.] gn 3, 6 [“allora la donna … ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò”];
b.] gv 13, 27 [“e allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui”],
 
… si ricava che il maligno entra nell’uomo a causa del peccato [mt 12, 45].
3.] l’apocalisse, secondo una interpretazione delle parole di nietzsche, sarebbe quindi l’umanità [il pastore] che, liberandosi dal condizionamento del maligno [“il pastore mordè”], entra storicamente nel regno di dio in terra.