proposizioni sulla struttura dell’eucaristia
[5/10/2008]
 
1.] come il peccato originale e le sue conseguenze strutturali [ad esempio, nella natura carnivora del mondo animale e umano] è un’azione di introiezione di natura totemica [gn 3, 6: “allora la donna … ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò”], così la struttura riparativa [rimedio] del processo salvifico deve riprodurre nella forma e nell’azione la struttura del peccato.
2.] per questo nell’eucaristia l’uomo si nutre di dio, introiettandone il corpo con la particola eucaristica.  
 
nota
 
scrive carmelo vigna nel suo saggio “per la costruzione di un’etica dell’ambiente” [in “verità del desiderio. ”, venezia, 1992]: “… quando adamo ed eva mangiano di quell’albero, attentano appunto al loro creatore, lo aggrediscono come mangiando di lui …” [pag. 574]. su questo punto si possono fare alcune considerazioni sulla teologia e la filosofia contemporanee. come ha detto ratzinger [in “rapporto sulla fede”], dopo freud il cristianesimo ha espresso timidezza nella rappresentazione del padre, perchè inteso come possibile proiezione del padre terreno [critica dell’antropomorfismo] [scrive ratzinger: “… quanto al padre come prima persona della trinità … la sua “crisi” presso certa teologia è spiegabile in una società che dopo freud diffida di ogni padre e di ogni paternalismo”]. così, non si è potuto mettere in luce che “totem e tabù” di freud è invece un argomento a favore del cristianesimo, proprio perché il complesso di edipo è rivolto anche contro dio [l’uomo è portato a uccidere dio, non solo il proprio padre terreno: l’uomo uccide il padre terreno e gli altri uomini per uccidere inconsciamente dio padre e figlio: mt 25, 45; mt 21, 38]. ciò spiega perché la religione cristiana è per sua essenza penitenziale, e il sacerdote agisce con comportamento penitenziale, dove l’adorazione è elemento erotico sottoposto a sublimazione, cioè spogliato della sua aggressività appropriativa e possessiva. alla luce di tali determinazioni, solo severino, paradossalmente, ha chiarificato che nel libro della genesi adamo ed eva sono portati a introiettare totemicamente dio [lo ha scritto in numerosi suoi articoli, per spiegare che credere nel divenire significa credere nell’annullamento dell’ente, e quindi nella sua “uccisione”, ponendo la fede nel divenire come origine di ogni violenza contro l’essere e quindi contro gli uomini e contro dio]. questa è una lettura importante, perché fa del complesso di edipo, posto tra l’uomo creaturale e il dio creatore, il fondamento razionale della religione cristiana [e di ogni religione], anche se severino non ha potuto svolgere questo tema come spiegazione scientifica dell’essenza della religione, perché a lui non interessa spiegare e giustificare positivamente la fede.