elementi per la fondazione di una metafisica scientifica
[6/10/2008]
1.] la proposizione parmenidea “l’essere è e non può non essere” mostra l’esistenza necessaria dell’essere-necessario [oggetto-eterno].
2.] a questo punto, tenuto conto, ad esempio, del modo galileiano di rapportarsi alla natura [cosmo-apparente], per il quale, se un essere può essere simulato al proprio interno, allora non è essere-necessario, in quanto simulare equivale a manipolare, si comprende che l’essere-necessario, in quanto immutabile, non è il cosmo-apparente.
3.] si verifica così una dicotomia, di tipo platonico, tra mondo-vero-stabile e mondo-non-vero, o meno-vero, e …-instabile [il cosmo-apparente è appunto mondo_instabile, dove ad esempio le galassie, collidendo, cessano di essere galassie, cioè perdono la loro forma, e così per la legna che, divenendo cenere, cessa di essere legna, per cui le galassie e la legna non sono forme ipostatiche eterne].
4.] sorge allora il problema di come, cioè con quali concetti, studiare il mondo-vero-stabile-necessario. si utilizza il metodo analogico, di derivazione tomistica, per il quale ogni concetto, usato per lo studio del cosmo-apparente, è anche un auto-concetto, tale per cui il suo uso primario denota l’oggetto corrispondente, che sia necessario [cioè tutti i concetti servono primariamente per descrivere la realtà necessaria]. ad esempio:
 
a.] esiste la galassia-eterna [concetto primario di galassia: auto-concetto] e …-immutibile, ed esiste la galassia-mutabile [concetto comune di galassia].
b.] esiste la legna-eterna [concetto primario di legna: auto-concetto] e …-immutabile, ed esiste la legna-mutabile [concetto comune di legna].
c.] ecc.
 
5.] la realtà-eterna appartiene al campo_esistenziale dell’essere-necessario, la realtà-non-eterna può essere fatta rientrare all’interno della realtà detta “creata” [si sta costruendo una metafisica, non la si sta dimostrando. si introduce ora l'ipotesi di dio senza dimostrarla].
6.] il campo_esistenziale della realtà-eterna è detto “esistenza”, la quale ha una sua struttura: esse [l’esistenza e la sua struttura] sono l’oggetto [l’oggetto-necessario].
7.] nel momento in cui si introduce l’auto-concetto dello spirito, si inizia a parlare del soggetto, che, se eterno, è dio [se è creato, è l’uomo]. [si ritiene tuttavia che il soggetto sorga in dipendenza del pensiero, attorno a cui poi ineriscono lo spirito e la vita, che potrebbero essere intesa come funzioni del pensiero, cioè enti dipendenti da esso. cioè dio sarebbe innanzitutto “pensiero”, è a seguito della complessificazione dell’evoluzione di dio che, a un certo punto, dio emerge all’essere anche come “amore”].
8.] tentuo conto di quanto detto nel punto 1.], si comprende inoltre che il cosmo-apparente non è tutto il creato. infatti, essendo l’essere-creato simile all’essere-necessario [per analogia], anche il primo è stabile [e per questo adamo deve cadere col peccato: la sua stabilità originaria, in eden, lo porta a credere di essere lui il vero dio, secondo le implicazioni totemiche della struttura originaria severiniana. solo con la caduta l’uomo scopre l’esistenza di dio, nel bisogno di salvezza]. quindi:
 
a.] il creato è una parte dell’essere-necessario [all’interno di cui sta dio].
b.] il cosmo-apparente [e gli equivalenti infiniti universi paralleli ad esso] sono una parte [quella instabile] del creato [il quale è stabile].
 
9.] si verifica quindi, e si spiega, che la scienza moderna è scienza “vera” e insieme “probabilistica”:
 
a.] è vera, perché studia il mondo con auto-concetti di derivazione metafisica, quelli usati da dio per conoscere l’essere-necessario e se stesso [come vita, organo, occhi, fegato, galassie, ecc., tutti enti eterni].
b.] è probabilistica, perché gli enti della parte del creato studiata [l’universo apparente all’uomo attualmente] sono instabili.
 
10.] per la costruzione di una metafisica, che descriva scientificamente e dimostrativamente l’essere-necessario [l’oggetto eterno] e il suo soggetto [dio], si devono usare i concetti della scienza [anche presi dalla biologia e dalla psicologia, scienze di cui dio si serve per conoscere se stesso, e successivamente l’uomo], nel loro significato di auto-concetti, denotanti primariamente gli stessi enti-creati, secondo la forma, ma come enti-eterni secondo l’esistenza ipostatica e la sostanza [gli stessi enti eterni, inoltre, sono anche in parte differenti dal punto di vista formale dagli enti-creati].