determinazioni sulla volontà di potenza
[22/10/2008]
 
1.] come il concetto di super_uomo, anche il concetto di volontà di potenza è una determinazione positiva, appartenente alla struttura cristiana della salvezza, di cui nietzsche si è appropriato, capovolgenone il senso [o non comprendendone l’essenza].
2.] la volontà di potenza consiste in un atto che procura fama o gloria.
3.] questo atto deve essere l’opera di bene, la quale non è un’azione esteriore [come la costruzione di un ospedale da parte di un uomo facoltoso: 1 cor 13, 3], ma è la fatica di un atto di sacrificio interiore, come lo studio e il lavoro.
4.] la volontà di potenza deve, quindi, esercitarsi come atto d’“amore”, cioè nella fatica intesa come sacrificio di sé. essa è detta “potenza” perché questo sacrificio fa fruttare i talenti dell’uomo [mt 25, 20], potenziandone le caratteristiche morali e quindi l’attitudine a fare il bene.
5.] la fama, che la volontà di potenza procura, deve essere il riconoscimento [possibilmente esclusivo] di dio [mt 6, 1–4]. esiste, inoltre, la gloria come riconoscimento da parte della società, e questo avviene in paradiso [dove “le anime splenderanno come il sole”, dice gesù].
6.] attualmente, è lecita l’associazione tra fama e meriti come riconoscimento sociale valido anche nella dimensione_terrena.
7.] fama e gloria in paradiso significano che l’anima_beata [o i meriti e la grazia di cristo] sono riconosciuti per le sue opere di salvezza [di cui al punto 3.]], che ne giustificano la presenza in paradiso.
 
nota
 
si osserva che secondo il neo_parmenidismo, l’uomo otterrebbe in “paradiso” [cioè dopo la morte] fama e gloria anche senza alcun merito, e anzi anche se nella dimensione_terrena il suo comportamento è stato biasimevole.