la fede cristiana come unica possibile concezione dell’essere
1.] le concezioni della realtà possono essere solo cinque:
 
a.] non esiste la vita, e non esistono gli uomini.
b.] esistono gli uomini ma non esiste dio. gli uomini sono necessari.
c.] esistono gli uomini ed essi provengono dal caso.
d.] esiste una pluralità di divinità.
e.] esiste un solo dio e gli uomini sono creati da dio [fede cristiana].
 
2.] si commenta rispettivamente ciascuna posizione teorica:
 
a.] non esiste la vita, e non esistono gli uomini. commento: questa concezione è falsa. essa è comunque importante perché, se gli uomini esistono a caso, per la realtà è indifferente che essi esistano oppure non esistano. e così per dio, essendo dio soggetto come gli uomini. ma gli uomini esistono, e quindi può esistere dio.
 
b.] esistono gli uomini ma non esiste dio. gli uomini sono necessari. commento: questa concezione è falsa, perché gli uomini non appaiono necessari, essendo mortali. è la posizione speculativa del neoparmenidismo, che però non può spiegare perché gli uomini non siano eterni, già ora, prima della morte, secondo la forma dell’eternità: corpi belli, perfetti, immortali, posti in una galassia di corpi celesti incorruttibili, con stelle senza macchie solari.
 
c.] esistono gli uomini ed essi provengono dal caso. commento: questa concezione è quella della scienza comune, ed essa è falsa, per due ragioni: [1.] l’uomo intuisce l’essere, non solo come somma/insieme delle cose, ma come sostanza specifica, di tipo astratto, e non apparente; [2] l’uomo intuisce che questo essere è necessario [“l’essere è e non può non essere” (parmenide), l’esistenza esiste necessariamente]. poiché l’uomo intuisce la necessità, l’uomo è essere necessario. ma, in relazione al punto b.], questi uomini sono anche mortali. devono, quindi, esistere un soggetto, negli uomini, come loro anima spirituale incorruttibile [pensiero], e poi un soggetto in sé necessario, cioè dio, soggetti che siano anche eterni: i primi derivati dal secondo, per cui dio esiste.
 
d.] esiste una pluralità di divinità. commento: poiché l’essere_necessario, come unica è la necessità, è unico, il soggetto_necessario [dio], posto dall’essere_necessario, è anch’esso unico.
 
e.] esiste un solo dio e gli uomini sono creati da dio [fede cristiana]. commento: questa è, quindi, l’ipotesi migliore, più probabile e anche vera.
 
nota
 
a questo punto si possono fare alcune considerazioni che hanno suggerito la stesura del presente paragrafo:
 
1.] che cos’è [che cosa può essere] dio ? dio è il soggetto, come pensiero [e poi come vita], previsto matematicamente [logicamente] dalle determinazioni razionali necessarie dell’essere_necessario. alla necessità dell’esistenza di dio [rispetto al piano dell’essere_necessario] corriponde la normalità di dio: ovvero, razionalità e prevedibilità della sua volontà, pensieri, progetti, che sono ispirati da un inconscio divino di tipo razionale, semplice e emotivamente essenziale.
2.] che cos’è [che cosa può essere] l’uomo ? l’uomo è il prodotto dello “stampo”, in miniatura, della matrice di dio, “truccata” [geneticamente modificata] allo scopo di rendere possibile la creazione provvisoria dell’uomo strutturalmente fuori di dio e del paradiso, rispetto alle strutture dell’essere_necessario. dopo la morte, in paradiso, l’uomo acquisisce un corpo identico a quello di dio, asessuato [anche sessuato, ma in modo compiuto, simmetrico e autosufficiente] [nell’anticipazione terrena di tale autosufficienza sessuale dell’anima_paradisiaca sta la giustificazione del celibato sacerdotale].
3.] perché la fede appare strana ? perché la creazione dell’uomo, essendo esterna a dio e al paradiso, porta una modifica del rapporto naturale/standard/paradisiaco tra l’uomo e dio tale, per cui la stessa ipotesi di dio [di un dio che non può e non deve apparire fuori del paradiso] appare strana, e l’uomo, immagine miniaturizzata di dio, percepisce se stesso come normale rispetto alla terra [per poi, però, “spaventarsi” delle dimensioni del cosmo, le quali sono invece normali, ma non per l’uomo, bensì per dio, che in esso abita: anche in paradiso esiste un cosmo, eden come casa di dio].
4.] l’ateismo è condizionato anche per dinamiche strutturali dovute al male.