2.] secondo argomento: l’eternità del tutto e l’inesistenza di dio [ontologia metafisica]
[20/08/2008]
 
secondo severino, poiché l’essere sempre esiste [come dice parmenide: “l’essere è e non può non essere], ogni ente è eterno, e quindi il divenire, inteso come uscita dell’ente dal nulla e la sua entrata nel nulla, non esiste, altrimenti l’ente esce dal nulla e ritorna nel nulla, ma allora [secondo severino] l’ente sarebbe nulla. poiché dunque tutto [ciò che esiste] è eterno, è impossibile che dio abbia creato il mondo dal nulla [ente che esce dal nulla], e inoltre la libertà di dio e dell’uomo non possono esistere [e quindi l’etica della responsabilità, che si fonda sulla libertà, è falsa: l’etica non esiste], perché la libertà presuppone l’esistenza del divenire dell’ente [cioè l’uscita, come sua libera decisione e volontà, dell’ente dal nulla, e la sua entrata nel nulla], divenire che non esiste, perché ogni ente/essente è eterno.
    
critica
 
rispetto al tomismo, si sono avanzate le seguenti ipotesi, necessarie per confutare l’argomento di severino. l’esistenza semplice non è dio, ma è il principio, che determina se stesso, cioè la propria esistenza, come auto-principio [esso è il sistere dell’ex-sistere: uscita eterna dell’esistenza dall’esistenza]. è vera la distinzione tomistica tra esistenza e essenza [essenza che si è chiamata anche “forma” e “ipostasi”]. il mondo eterno [incluso dio] è unione necessaria tra esistenza e essenza, dove l’essenza e le essenze sono la strutturazione [ipostatica] dell’esistenza [la sua complessificazione], cioè lo sviluppo del principio, che determina le ipostasi dell'esistenza, tra cui le seguenti: uno, diade, dio, paradiso, fonte, emanazione, mondo, caos, …: questi sono tutti enti eterni costituiti di esistenza e essenza. ma, come detto, vale la distinzione tomistica tra esistenza e essenza, per cui dio ha aggiunto nuova esistenza a queste stesse essenze eterne, che sono nella mente di dio anche le idee platoniche: le idee corrispondenti alle ipostasi ["strutture"] dell'essere [uno, diade, dio, paradiso, fonte, emanazione, mondo, caos, ...], per cui si hanno:
 
1.] uno, diade, dio, paradiso, fonte, emanazione, mondo, caos, … “eterni”, determinati dal principio [sono queste ipostasi il “tutto eterno”, di cui parla severino];
2.] uno, diade, dio, paradiso, fonte, emanazione, mondo, caos, … “creati” [dal nulla], determinati dal principio con la mediazione creatrice di dio [sono queste ipostasi la “creazione” in senso cristiano].
 
questa “nuova esistenza” dio ha potuto aggiungerla a quelle essenze, duplicate nelle idee interne alla sua mente, agendo sul “sistere” dell’ex-sistere, cioè sul divenire [il "sistere"], che si dà in senso a-temporale e in senso temporale [il “sistere” del principio, che è l’esistenza, è a-temporale, per cui dio, che è determinato dal principio, è eterno come ogni altra essenza/ipostasi eterna]. questo “senso temporale” del divenire del “sistere” interno al principio [principio che è l’esistenza: l’ex-sistere], senso temporale che non è stato ancora bene compreso, può essere legato anche alla caosfera, o caos, che è una delle ipostasi dell’essere eterno necessario, caos le cui "causazioni" interne sono totalmente contingenti [esse sono una delle forme, in cui si dà/esiste il divenire], e costituiscono il fondamento della creazione [creata dal nulla e dal caos] e quello, inconscio, della libertà e della volontà, divine e umane.