esegesi_epistemica del passo biblico gn 1, 1-3 [con riferimento al paragrafo PTF197.html_[]], in relazione al creazionismo
 
1.] è stato messo in luce da alcuni scienziati e teologi che i passi biblici relativi alla creazione del mondo [gn 1, 1-31 e gn 2, 2], in quando descrivono una creazione distribuita su più giorni, cioè progressiva e temporale, sembrano corroborare l’ipotesi evoluzionistica.  
2.] si sottolinea che in questo sito per “evoluzione” si intende un processo migliorativo, progressivo, incrementativo, raffinativo [e solo positivo], che è a determinazione perfetta, non pilotata da dio [non può esserlo, perché dio è frutto dell’evoluzione, e quindi non ha potuto intervenire su di essa], e guidata dalla necessità [l’esistenza], secondo una forma e una sostanza organiche perfette, che sono la trinità divina. questo concetto la scienza moderna non può adottarlo, perché esso non riguarda il creato, ma la realtà necessaria. per il tipo di razionalità della scienza moderna [che è limitata] sono possibili solo due ipotesi:
 
a.] il caso [ipotesi evoluzionistica secondo darwin].
b.] l’intervento di dio [ipotesi creazionistica del "disegno intelligente"].
 
l’episteme aggiunge una terza ipotesi che la scienza moderna non può comprendere [perché appunto nell’episteme la metafisica è superiore alla fisica, e guida la fisica come l’essere è matrice del cosmo, il quale non ha struttura autonoma da esso]: la necessità [che hegel definisce “ragione”], la quale non è intelligente, consapevole e divina, ma è un puro e ordinato processo logico-matematico [dialettico], che segue l’auto-strutturazione dell’essere necessario, fino a dio.  
3.] quanto detto al punto 1.] è corretto, ma nella bibbia si legge di un continuto intervento di dio: quindi questa evoluzione, per il creato, è corretta/manipolata dall’intervento di dio, che sfrutta l’evoluzione autonoma [derivata dal fatto che il creato è riprodotto sull’eterno], correggendola in base ad un disegno intelligente [sintesi epistemica tra evoluzionismo e creazionismo]:
 
a.] l’evoluzionismo è un errore perché ipotizza un ruolo troppo importante per il caso ed esclude il creazionismo.
b.] il creazionismo è in errore perché esclude l’autonomia di un sostanziale processo evolutivo per il cosmo creato.
 
4.] nell’episteme l’azione del caso nell’evoluzione è una struttura interna all’evoluzione del creato [perché esso deriva anche dal caos], che partecipa ad essa, ma non la dirige né la condiziona [il caso si limita ad agire ad esempio nella colorazione della pelle dei pesci, ma la forma del pesce è necessaria, derivando dagli angeli, che sono la matrice degli animali. degli animali è matrice lo spirito santo, che è colomba].
5.] il passo biblico gn 1, 3 [“dio disse: “sia la luce !”. e la luce fu”] può essere collegato al passo biblico gv 8, 6-8 [
"... ma gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra ..."], di cui l'esegesi al paragrafo PTF198.html_[...].
6.] dire “dio disse” per significare che dio crea, significa intendere che dio crea con la parola [gv 1, 1: “in principio era il verbo, e il verbo era presso dio e il verbo era dio”], e quindi anche del computer [della tecnica], cioè della scrittura [cristo è parola, non scrittura: la scrittura è la tecnica, cioè il computer]:
 
a.] la sacra tradizione è cristo-parola.
b.] la sacra scrittura è la tecnica-scrittura.
 
7.] la creazione avviene quindi “dentro” la bibbia, immagine del computer divino [la tecnica], dentro cui dio ha creato la creazione, servendosi di cristo.
 
nota
 
le determinazioni di cui ai punti da 5.] a 7.] sono alcune delle prime formulazioni di pensiero epistemico, risalenti forse al 1992-1993.