condizioni per la validità dell’etica
1.] il libero arbitrio è un meccanismo complesso.
2.] nell’uomo, esso può incarnarsi oppure può non incarnarsi nella dimensione terrena.
3.] ad esempio, nel feto, nel bambino e nel disabile [mentalmente], esso non si incarna.
4.] esso si incarna solo nel soggetto, che è adulto e sano [mentalmente].
5.] la condizione dell’incarnazione del libero arbitrio non si identitica, ma corrisponde alla piena autocoscienza e consapevolezza di sé del soggetto [volontà del soggetto]: per questo esso è ritenuto moralmente responsabile, e viene giudicato da dio.
6.] condizioni per la validità dell’etica, cioè perché l’etica [= opere] sia condizione necessaria [ma non sufficiente, occorrendo anche la grazia divina] di salvezza, sono le seguenti:
 
a.] il libero arbitrio deve essere perfettamente incarnato [spirito incarnato nella materia fino all’emergere della consapevolezza di sè].
b.] l’uomo deve essere in grado di adempiere ad una qualche forma di sacrificio [lavoro o studio], condizione per la “prova etica”.
 
7.] al di fuori di queste due condizioni, l’uomo può essere salvato anche senza l’etica. dice infatti gesù: “colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno ?” [lc 11, 40]. ciò significa che l’uomo è naturalmente compatibile con dio, e che la “prova etica”, insieme all’incompatibilità dell’uomo con dio, causata dal male, emergono solo in conseguenza dell’incarnazione del libero arbitrio. quando e solo quando ci sono nel soggetto consapevolezza e capacità di agire, esso è sottoponibile a prova e a giudizio. da questo punto di vista, solo un “adulto” può essere considerato soggetto moralmente responsabile, la cui salvezza dipende dalla “prova etica” [= opere].
8.] è posto a questo punto il problema di che cosa significa essere “adulto”, cioè consapevole e responsabile. infatti, poste le condizioni dell’uomo moderno, elencate al punto 1.] del paragrafo PTF2.html_[], come può l’uomo moderno essere considerato consapevole e quindi moralmente responsabile delle sue azioni, se egli è senza verità, senza fondamento dell’etica, e con il dubbio che dio esista ?
9.] una risposta potrebbe essere che la ragione naturale darebbe all’uomo questa consapevolezza, indipendentemente dalle condizioni elencate [che strutturano il nichilismo]. ma anche la ragione naturale dovrebbe poter essere esplicitata razionalmente, quindi è posto il problema se un uomo, oggi, nel mondo, possa essere considerato responsabile delle sua azioni e quindi da dio sottoposto a giudizio.
10.] nel soggetto posto nelle condizioni esemplificative, di cui al punto 3.] [soggetto in assenza di consapevolezza e quindi eticamente non responsabile], è dubbio se esso debba essere reso ugualmente compatibile con dio, attraverso una “sofferenza” nel purgatorio, pur essendo essa priva di valore di purificazione.