esposizione in elenco delle quindici teorie epistemiche del male

quindicesima teoria del male

1.] la realtà necessaria deriva dalla matrice protonica dell’esistenza [principio].
2.] dio ha replicato nel creato la realtà necessaria.
3.] ma dio potrebbe non aver potuto replicare anche la matrice protonica [non si può duplicare il principio].
4.] l’uomo creaturale, nel suo inconscio [origine], trova come sua origine, quindi, la stessa origine di dio, cioè la matrice protonica, che severino chiama struttura originaria.
5.] per questo l’uomo crede di essere eterno e originario, come dio, e, in quanto soggetto, al posto di dio.
6.] da ciò nasce nell’uomo il male come pulsione totemica alla sostituzione di sé a dio, poiché l’uomo, fondandosi direttamente sulla matrice esistenziale, su cui si fonda dio, è portato a pensare di essere, come eterno e originario, e unico soggetto, al posto di dio [che è unico dio].
7.] poiché tutto il creato poggia sulla matirce protonica originaria, severino può dire che “tutto [il creato …] è eterno”, come la realtà necessaria, che poggia su tale matrice [la struttura originaria dell’eterno]. anche per questo si può dire che il male è un carattere universale del creato, e per questo cristo redime non solo l’uomo, ma l’intera creazione.  

analisi del complesso di edipo con implicazioni sulla teoria del male

1.] il complesso di edipo è strutturato come:
 
a.] amore del figlio verso il genitore [amore affettivo e erotico];
b.] odio verso il genitore.
 
2.] una scompensazione affettiva nell’infanzia può incrementare e portare al conscio l’odio verso il genitore.
3.] perché l’odio verso il genitore è inconscio, cioè è "struttura" ? la risposta riguarda il rapporto tra l’uomo e dio, e quindi ha implicazioni sulla teoria del male.
4.] tre elementi emergono dall’analisi della condizione umana:
 
a.] l’uomo, creato senza salvezza [la questione della pre-destinazione complessifica questa determinazione], è strutturalmente esposto all’inferno [essendo la creatio, ex nihilo], e quindi è portato a infernalizzare [al proprio posto] dio e gli altri uomini, cioè a odiarli [per metterli all’inferno al suo posto];
b.] la salvezza è mediata dalla proibizione e dal comando al sacrificio, cioè l’amore [affettivo] è condizionato.
c.] quindi dio [il genitore verso il bambino] in qualche modo “ricatta” il suo amore, cioè lo sottopone a condizione, e l’infernalizzazione precede le determinanti di tale condizione per la salvezza.
 
5.] questo significa che l’uomo è portato a odiare il genitore, e principalmente dio, perché, pur amando dio l’uomo, dio è costretto a condizionare il suo amore all’obbedienza degli uomini/figli, così come il genitore comune sottopone il figlio alla proibizione [in “totem e tabù”, il patriarca proibisce ai figli di unirsi alle sorelle e alla madre].
6.] ma, come detto, l’odio precede anche tale condizione dell’amore, essendo esposto l’uomo originariamente all’inferno, e questo indipendentemente dalla sua condotta morale.
7.] si può dire che la struttura dell’esposizione al baratro infernale della creazione determina l’odio inconscio a livello strutturale, la quale solo la proibizione e l’amore condizionato al fare [opere] fa emergere al conscio.
 
nota
 
tali determinazioni rientrano all’interno di una delle teorie del male formulate precedentemente.
analisi della pulsione di morte con implicazioni in ordine alla teoria del male
[quattordicesima teoria del male]
 
1.] secondo freud, la pulsione di morte è dovuta all’azione della materia che [secondo anche platone] tende a riassorbire la vita in se stessa. ne sono prova [in senso simbolico/questo freud forse non lo dice] la forza di gravità, la decomposizione, l’entropia nell’universo con il conseguente decadimento energetico atomico.  
2.] l’uomo, che è vita, si oppone a questa forza negativa, e tende quindi a rigettare contro gli altri uomini tale azione, uccidendoli per non essere ucciso dalla materia.
3.] si rilevano due contraddizioni di tale concezione della pulsione di morte:
 
a.] se la materia tende a riassorbire la vita dentro di sé, la vita non sarebbe mai potuta emergere dalla materia [da sola]/qui si rileva una possibile dimostrazione epistemica: dio è appunto quella forza che fa emergere la vita dalla materia, la quale vita, da sola, rispetto alla materia, non potrebbe emergere da sola [si provvederà in seguito a definire questa nuova dimostrazione].
b.] se la materia riassorbe naturalmente la vita, allora non è possibile che la vita possa desiderare di opporsi a questo riassorbimento, ad esempio con una pulsione di violenza: naturalmente [secondo freud] nasce la vita, e naturalmente la vita dovrebbe ritornare nella materia, senza alcuna [volontà di] opposizione.
 
4.] una ulteriore teoria del male [quattordicesima] nasce da un confronto tra la concezione freudiana della pulsione di morte [e concezione platonica: anche secondo platone la materia oppone resistenza alla propria manipolazione, e questa è secondo platone l’origine del male] e la concezione cristiana della creazione: creato dal nulla [e quindi dall’inferno], il creato tenderebbe a tornare in esso, e l’opposizione a tale ritorno genererebbe nell’uomo [secondo freud, dunque correttamente in senso epistemico] una resistenza a tale riassorbimento [nel nulla/inferno], resistenza che origina la pulsione di violenza umana contro dio e contro gli altri uomini.
tredicesima teoria del male [mediativa]
in riferimento anche alla dimostrazione dim_171, si dice quanto segue:
 
1.] il principio pone dio [direttamente];
2.] dio ha creato l’uomo [indirettamente, con la mediazione del principio];
3.] il principio pone l’uomo,
 
a.] sia direttamente, nella sua previsione standard in dio,
b.] sia indirettamente, perché l’uomo è creato da dio;
 
4.] quindi dio media tra l’uomo e il principio;
5.] conseguentemente è diverso in dio e nell’uomo il loro rapporto col è principio;
6.] in paradiso l’uomo viene fondato [da dio] direttamente sul principio [similarità tra l’uomo e dio rispetto al principio];
7.] adesso ciò non accade [punto 5.]], e ciò determina l’esistenza del male nella dimensione terrena:
 
a.] tra dio e il principio il rapporto è diretto;
b.] attualmente [nella dimensione terrena] tra l’uomo e il principio il rapporto è indiretto, perché l’uomo è creato e sostenuto da dio.
ipotesi di teoria del male e di teoria della religione

l'applicazione del complesso edipico al rapporto tra l'uomo e dio è la conseguenza del male, la cui essenza è stata epistemicamente individuata nel fatto che:

a.] dio deriva dall'esistenza [che è il principio], l'uomo deriva dall'esistenza con la mediazione creatrice di dio, l'esistenza codifica ogni emanazione dal principio [da se stessa] come diretta solo a dio [anche se esiste la specificità dell'emanazione dell'uomo, che rende possibile l'esistenza dell'uomo rispetto alla necessità dell'essere, che determina l'esistenza di dio].
b.] l'emanazione dell'uomo dal principio è, quindi, codificata come sovrapposta a quella di dio, e sovrappone l'uomo a dio/l'emanzione dell'uomo è posta come inconsciamente sostitutiva dell'emanazione di dio, con l'uomo al posto di dio. la creatura tende così a sostituirsi totemicamente al Creatore [complesso di edipo].
c.] il rapporto strutturalmente conflittuale tra l'uomo e dio, causa inconscia della natura conflittuale del rapporto tra uomo e uomo, costituisce il fondamento della natura religiosa e penitenziale della salvezza. la religione è sublimazione e alienazione delle pulsioni violente dell'uomo, inconsciamente rivolte contro dio, le quali nel processo penitenziale vengono dall'uomo rivolte contro se stesso: ciò consente la purificazione dell'uomo.
sottoparagrafo_D: decima teoria del male

D1.] il creato deve essere autonomo da dio: come dio è autonomo dal principio [ma posto da esso e legato ad esso], così l'anima_beata [posta/creata da dio], deve essere autonoma da dio, perchè legata direttamente al principio. 
2.] ma il creato dipende ancora da dio.
3.] questo rapporto tra autonomia e dipendenza del creato da dio è una delle cause del male.
4.] infatti, l'etica [anche] è questo: salvarsi da se stessi, cioè indipendentemente [autonomamente] da dio.
5.] certo, la salvezza dipende dalla gratuità di dio: questa indipendenza consiste nell'opportunità e anche nella necessità delle opere.
6.] nelle opere di salvezza [e nel suo rapporto con il mondo e anche con la tecnica, anche liturgica], l'uomo imparerebbe a svincolarsi da dio [quasi come la maturità richiede al figlio di staccarsi dai proprio genitori], e a legarsi al principio [cioè anche a se stesso].
7.] il senso di questa autonomia è strutturale ma anche morale: non può esistere in dio una creatura che dipenda da dio in ogni aspetto, perchè dio può legarsi e congiungersi solo a esseri liberi come dio stesso è libero. adesso invece l'uomo è insieme autonomo e non autonomo da dio, e anche per questo esisterebbe in lui il male.
nona teoria del male
 
come dio orgina dalla necessità, così l’uomo non può originare da dio, e quindi è incompatibile con dio. deve originarsi dalla necessità = etica, e da se stesso [super_uomo, come colui che si ricrea, nel battesimo, nello studio e nel lavoro/la cresima è quel battesimo deciso volontariamente in età adulta], e deve scindersi da dio, sua origine: per questo viene anche il momento [positivo] in cui si nega dio [e ci si distacca traumaticamente dai genitori, vecchia origine] [nell’ateismo di crescita (l’umanità neo_pagana sta crescendo, la secolarizzazione è positiva, si sta sperimentando, alcuni per tutti, la libertà infinita del paradiso) e nel peccato di crescita], e ci si ricrea con un nuovo dio [nuovo vino in nuovi otri], e il punto di convergenza/arrivo [i cristiani, che sempre sono rimasti nella fede, sono come gli atei: per l’invarianza di dio, con e senza l’uomo] è lo stesso punto di partenza, vecchio secondo la forma e la sostanza [fede] ma ora totalmente nuovo [secondo l’essere e la ragione]: la chiesa e la fede, meta per percorso, per uomini e donne hegelianamente arricchiti del regno di dio, sperimentato positivamente nel regno del male, la cui funzione soteriologica è quindi positiva e necessaria [voluta da dio].
dottrina del male: ottava teoria
 
prosegue la specificazione delle teorie del male, tratta dall’elencazione delle tre concezioni espresse nella terza teoria, punto 2.] …, del paragrafo …/m67.html_[...].
in questo punto si legge: Dio deriva dall’ordine, l’uomo deriva dal Caos: in_compatibilità di plasmazione_razionale”.
Già più di 10 anni fa si è pensato questo segue: [… come il pensiero è fusione esistenzale, allo stesso modo …] l’origine ex_nihilo/ex_Caos dell’uomo lo pone parzialmente fuso con il Caos. Se si tiene conto del fatto che Dio ha creato l’uomo in un momento casuale nell’eternità [la quale non sta al di fuori del tempo, ma lo abita, come tempo eterno, e forse anche come tempo_a_temporale (si intuisce qui qualcosa di indeterminato: solo si rileva che ogni volta che si è pensato allo sviluppo a_temporale, lo si è sempre concepito come sviluppo da sinistra a destra, cioè quasi “temporalmente”)_], ecco che il darwinismo rivela, come affiorante dall’in_conscio, tale matrice ex_nihilo, ex_caos e ex_caso dell’uomo, realmente tale:
 
1.] allora l’etica non è solo auto_necessitazione rispetto alla contingenza, ma è anche, posta tale origine fusionale con il caos [che struttura ogni forma di caotismo speculativo, origine del pensiero debole, come incapacità di construire pensieri fortemente orientati e convergenti] …
2.] … atto di scissione, come auto_annientamento etico [nello studio si soffre], tra sè e quella origine e matrice [il Caos], che vive nell’inerzia [pigrizia].
 
si aggiunge che la fusione è non solo verso il caos, ma forse anche verso Dio, solo che questo è il vecchio Dio, Dio che non conosce l’uomo, e che infernalizza i dannati, in quanto Dio senza l’uomo, che non conosce l’uomo.

nota

si conferma quindi la terza teoria del male solo come quella della derivazione dell'uomo ex_nihilo [mentre Dio è derivato ex_exsistentia]

dottrina del male: teorie quinta, sesta e settima [verso l'essenza dell'etica]
quinta teoria
 
correzione paragrafo …/m67.html_[].
In terza teoria [teoria della matrice ex_nihilo], punto 3.] …, si dice: Dio è essere_necessario, l’uomo è in parte essere contingente”. L’uomo deve materialmente spezzare la propria matrice contingente, per essere tutto necessario come Dio, e il modo di farlo è l’etica: che rende il comportamento necessitante [sviluppo dell’intuizione non dato/intuizione data]. In questa terza teoria, si dice che “… Non si è voluto distinguere tante teorie quante sono le forme dell’in_compatibilità. Qui se ne riconoscono tre: …”. Per introdurre tale intuzione, che avvicina all’essenza dell’etica, incrociata con il principio logico_etico [per il quale: …
 
1.] … l’etica è una variazione [atto di sacrificio: castità e studio] della logica = Logos = Cristo;
2.] l’uomo deve essere etico per assimilarsi a Cristo = delta_sacrificale] …
 
… si è deciso di scorporare tale determinazione [punto 3.] …] dalla terza teoria, e di farne la sesta teoria del male: l’uomo è anche contingente, Dio è tutto necessario [il male è la conseguenza strutturale di una difformità tra uomo e Dio, che causa una incompatibilità: teoria generale del male: valida per tutte le sei teorie].
 
sesta teoria e settima teoria
 
Dio è libero di creare. Dio crea. Dio non crea con un unico atto. I successivi atti solo in parte sono forma di occasionalismo [per questo si intende rigorosamente l’azione di Dio che agisce caso per caso, dove qui caso non significa “casualità”, ma “evento dopo evento”]. Dio non crea con un unico atto. allora la salvezza è in funzione della creazione, per darle senso [posta la pre_scienza: Dio sapeva che, in conseguenza della creazione, ci sarebbe stata la caduta, da lui stesso favorita, essendo essa funzionale alla liberazione dal male, questo a determinazione strutturale necessaria, derivando esso dal principio di identità e dal conseguente imago Dei: ti sono simile, io sono al tuo posto]. Quindi, la successiva serie degli atti creativi posti in successione, è tale per cui essi sono liberi [decisi di volta in volta], ma tutti legati al piano [progetto] e al suo senso [progetto salvifico come funzione soteriologica della funzione teleologica della creazione]. Quindi, tutti questi atti sono liberi ma anche vincolati, ovvero costrittivi, e quindi contrari alla natura libera di Dio. ma Dio tollera se stesso. ma posto un uomo simile a un Dio in fase di auto_costrizione, quest’uomo è posto come un elemento che Dio deve infernalizzare:
 
1.] in quanto deve infernalizzarlo, perché causa dell’auto_costrizione di Dio, l’uomo è per Dio il male, male che si riversa sull’uomo come incompatibilità di primo livello [o diretta]:  sesta origine [teoria] del male.
2.] in quanto nell’inconscio l’uomo è infernalizzato da Dio, nell’uomo c’è un’azione di reazione contro Dio [totemica], che, assunta da Dio per incarnazione, si scarica nuovamente contro l’uomo, di qui una incompatibilità di secondo livello [o indiretta]: settima origine [teoria] del male.
dottrina del male: quarta teoria_epistemica [le altre teorie al paragrafo …/m67.html_[]]
si rileva la seguente disparità di condizione tra l’uomo e Dio:
 
1.] Dio necessariamente deve creare, in un dato momento posto nell’eternità [clinamen creativo]. Egli è libero, perché può liberamente scegliere, e quindi casulmente ha scelto [giacchè, si constata, egli ha scelto] il momento in cui creare, con l’atto etico creativo [sforzo sacrificale: prima la castità, poi lo studio e la crocifissione tecnologica/dubbio riguardo ad uno sforzo/tensione di tipo fisico_corporeo: ruolo dell’omologo dell’apparato umano muscolare nella Carne, allo scopo di attribuire senso valoriale non solo allo studio, ma anche al lavoro fisico in Dio]. Ma esseri liberi di decidere quando creare nell’eternità, è come [anche se/ma non è così] essere liberi di non creare: per questo Dio è detto libero;
2.] parimenti, anche l’uomo deve creare, con la volontà etico_sacrificale [castità e studio], ed è libero di farlo quando vuole: deve, come Dio doveva creare, e deve, nel senso che solo se è etico ha la salvezza; ed è libero, perché [si constata] può peccare, ad esempio di omissione [il peccato di omissione racchiude il senso di tutti i peccati/per peccato si intende scientificamente un comportamento dell’uomo differente rispetto alla volontà di Dio, concretamente]. quella che segue è quindi la grande differenza con Dio, in cui si suppone posta la quarta teoria epistemica del male, per i suoi presupposti strutturali, ancora di incerta definizione [cioè non dati: tali presupposti sono la quarta teoria]: mentre Dio deve creare, ma può creare quando vuole, senza alcuna conseguenza, l’uomo ha un tempo ristretto per decidere di essere etico [l’etica è la forma umano_terrena della creazione, per l’uomo, adesso], e poiché, se egli non decide in tempo [parabola evangelica delle vergini stolte] è/viene infernalizzato [= dannato], in qualche modo non solo l’uomo deve essere etico [come Dio deve creare l’uomo], ma [a differenza di Dio] è costretto ad esserlo: sia per il tempo ristretto, sia per le conseguenze della inerzia/disallineamento/disobbedienza, e in questo tempo ristretto e in tale forzosa costrizione sta una differenza radicale della condizione dell’uomo dalla condizione di Dio, differenza che pone il male nell’uomo [la precedente differenza, detta s_fasazione, riguardava il momento della co_azione umano_divina, qui invece si parla del tempo che racchiude l'azione, e dei limiti di questo tempo: illimitato per Dio, ristretto per l'uomo].
 
ciò detto, si aggiunge che, poiché l’uomo è diverso da Dio in questo senso, egli è forse “spannato” rispetto a Dio: [si sta qui pensano a Lucifero, le cui “lacrime” sono quelle dette “del coccodrillo”: piange per la sua angoscia, allo scopo di essere messo in grado di rimediare, ma, posto in tal grado, mai rimedierebbe …] … se l’uomo fosse posto nell’eternità come Dio, mentre Dio certamente creerebbe l’uomo, l’uomo invece mai creerebbe l’uomo [cioè Dio, eticamente], se fosse egli stesso al posto di Dio, come Dio: cioè, l’inerzia di colui, che viene dannato, è l’inerzia invincibile di un uomo che mai decide di cambiare, prolungando all’infinito il tempo della sua adesione etica a Dio [= “conversione”, per usare un termine tratto dal catechismo]: anche Dio ha davanti a sé un tempo infinitamente prolungato per decidere di creare, e Dio certamente creerà/invece, a causa del male, se l’uomo potesse creare Dio [cioè anche fare il suo bene] nello stesso periodo di tempo che ha Dio [l’eternità], non solo il potenziale dannato non fa il suo dovere nel ristretto tempo che gli è dato in terra, ma [a causa del male] mai lo farebbe: perciò Dio fa questo suo calcolo [che forse è citato nel vangelo]:
 
1.] quello che un uomo non sa fare [non ha voluto fare] nel breve periodo, …
2.] … egli non saprebbe/vorrebbe farlo neppure dell’eternità, …
3.] … e quindi è inutile, agli occhi di Dio, concedere infinite opportunità [che il tempo limitato del processo creativo neppure concede].
dottrina del male [tre teorie_epistemiche]
premessa
 
le tre teorie proposte presuppongono il seguente schema:
 
1.] Dio ha creato l’uomo fuori del paradiso [perché ha creato nella fase_ciclica di uscita da se stesso];
2.] esiste un problema di compatibilità tra uomo e Dio, problema al quale sono ricondotte le tre teorie [teorie dell’in_compatibilità/la compatibilità deve riguardare il nuovo_uomo, di cui Dio opera la clonazione mediata dall’etica: “se obbedisci [o se sei virtuoso], ti clono innestato in me”: direbbe Dio;
3.] Dio conserva al proprio interno ogni uomo, che così vive. La chiesa come Corpo di Cristo segna la necessità di una duplicazione clonativa dell’uomo, che corrisponda alla riproduzione di Dio_insieme_all’uomo [nuova internalità];
4.] diverse sono le forme dell’in_compatibilità umano_divina: la dottrina del male dovrebbe unificarle;
5.] si rleva: unificazione mancante;
6.] l’unificazione deve unire alla dottina del male anche l’etica, la dottrina della salvezza e la dottrina del libero arbitrio [insieme a pre_scienza e a pre_destinazione;
7.] rispetto alle seguenti tre teorie [esposte in ordine di comparsa], la ricerca_epistemica non è andata oltre [ad esempio, non ha riflettuto sulle teorie storiche pre_epistemiche (Sant’Agostino, ecc.)_, né ha tentato la unificazione].     
8.] si ritiene che la creazione [processo] abbia creato un segmento_esistenziale [semi_retta_passata], e che la salvezza consista nella creazione [neo_creazione_salvifica_ attuale] dell’altro segmento_esistenziale [semi_retta_futura]: tra i due segmenti è posta la struttura del male: Dio può con_giungere i due segmenti, innestati nell’anima e nel “meccanismo” del suo libero_arbitrio, solo se l’anima_umana [concetto non_religioso, ma strutturale] [la persona_identitaria …] “consente” [ovvero partecipa alla creazione in atto e alla ri_determinazione di Dio, anche identitaria: etica del riconoscimento e atto di fede: “riconosco che Tu esisti”] tale innesto, che segue l’impianto di tale meccanismo nel vincolo_trinitario delle tre_volontà_personali_divine, annientando nel sacrificio dell’obbedienza [obbedienza ai genitori, alla legge, alla propria coscienza, e solo in ultima analisi a Dio] la tensione a “simulare” tale innesto;
9.] l’annientamento è sacrificale, attuandosi in uno sforzo di volontà: studio, lavoro, solidarietà, scelte di vita responsabili e “strutturate” [coniugale o religiosa_ecclesiale] [cioè auto_coercitive];
10.] si ritiene che, date le attuali condizioni di campo, ogni rivolgimento intimistico a Dio, dialogo personale con Dio, parlare con Dio, rappresentarsi Dio, parlare non speculativo di Dio, ecc. possano implicare forme di patologia_esistenziale associate a nichilismo.
prima teoria: teoria della sfasazione
[teoria formulata da 10/15 anni e rimasta immodificata]
 
si constata che il problema del male è legato al libero arbitrio. Adamo è in Eden senza peccato, ma può strutturalmente disobbedire, cioè svincolare la propria libertà dalla volontà di Dio. Per la teoria del vincolo_trinitario, le tre Persone_trinitarie agiscono in modo:
 
1.] assolutamente libero l’una dall’altra;
2.] in modo totalmente coordinato e vincolato [si ricavano osservazioni sul totalitarismo e sulla natura totalitaria del paradiso].
 
nota
 
anche l soggetto crono_storico di nome “Maria” [definita: “madre di Gesù”], che è senza peccato, può disobbedire, quindi, pur non avendo natura peccaminosa, è soggetta al male e per questo ha bisogno di redenzione. Il soggetto crono_storico di nome Gesù [auto_definitosi “uomo_Dio”] può essere tentato, può disobbedire, ma questo solo per aver assimilato i caratteri dell’uomo [in conseguenza del principio di identific_azione associato all’incarnazione], non il male.
… prosegue …
 
teoria della s_fasazione: il Creatore ha creato in fase di atto_sacrificale [vincolo della libertà all’azione di volontà_sacrificale_agente], e la creatura è stata creata invece a immagine del Dio_inerziale e del Dio_invariante [giustificare: è evidente che l’uomo non può essere stato creato come ente_agente, perché l’azione in Dio è frutto della sua libertà, e l’uomo è a immagine di Dio, e quindi la sua libertà è libera e non può nascere_condizionata, pur essendo Dio in fase di auto_condizionamento. Si verifica così una s_fasazione tra la volontà di Dio, in fase_agente, e la volontà dell’uomo, creata in fase_inerziale, e poiché [condizione] la prima volontà è creativa dell’esistenza della seconda volontà, tra le due c’è un’assoluta s_fasazione, che porta la volontà dell’uomo in possibilità di essere s_vincolata dal vincolo_trnitario delle tre volontà divine. Per questo l’uomo può disobbedire e per questo l’uomo è in_compatibile con Dio. Per rendersi compatibile con Dio, l’uomo deve inserire la propria volontà nella volontà di Dio, e poiché la sequenza, sia trinitaria sia creativa, è prima_volontà di Dio/dopo_volontà_dell’uomo, Dio [e l’etica] im_pongono all’uomo di “necessitarsi” [aderendo alla fase_neo_creativo _salvifico_sacrificale] [garantendo l’invarianza_divina], obbedendo a Dio.    
seconda teoria: teoria della matrice_originaria
[teoria formulata da 7/8 anni e rimasta immodificata]/…
teoria presupponente la struttura di fondo dell’episteme/verso l'essenza della filosofia di Severino [paragrafo specifico]
 

la comprensione di questa teoria richiama la mappa_metafisica [], esposta nelle mappe del sito, e il concetto di configurazione_standard []. Si ponga l’uomo al posto di Dio. la necessità esistenzializzante, prima della creazione dell’uomo, non conosce l’uomo, ma conosce solo Dio, ente_vitale_standard per l’esistenza_necessaria. Posto l’uomo [creato l’uomo], la necessità “legge”, ovvero traduce e [linguaggio_epistemico …] sovra_scrive l’esistenza dell’uomo come se fosse l’esistenza di Dio: così, l’uomo nel suo inconscio ritiene di essere “Dio”, non tanto [e questa è una difficoltà] in senso dimensionale, quanto nel senso di essere solo essere_necessario e già …_felice, e quindi non bisognoso di salvezza perché im_possibilitato a cadere: questa è la posizione di Severino: l’uomo è eterno e non ha bisogno di salvezza. Il posizionamento di Dio è la matrice_originaria [ad esempio: l’uno matrice dell’unità di Dio, la diade matrice della binarietà di d_P e d_F e di d_F e d_F (due natura del Figlio), la triade matrice della trinitarietà di Dio] di Dio, che lo pone come eterno e felice. L’episteme definisce la struttura_originaria in molti modi [che saranno esposti], in questo caso essa, che è posta dalla filosofia di Severino, è la matrice originaria del male, ovvero la ri_scrittura/sovra_ scrittura della matrice originaria di Dio. non si vuole “caricare” di negatività il pensiero di Severino, solo si constata che esso deve essere così classificato, tenendo conto che tale pensiero è [ciò di cui Severino è consapevole] la negazione radicale del cristianesimo, e quindi appare lecito e giustificato che il cristianesimo [come epistemismo] associ la filosofia di Severino al nichilismo, che è il pensiero associato al male: “Benchè il Severino non si dichiari espressamente mai né ateo né anticristiano, egli critica alla radice la concezione della trascendenza di Dio ed i capisaldi del Cristianesimo come forse finora nessun ateismo e eresia ha mai fatto.” [Padre Cornelio Fabro, ex definitore del Sant’Uffizio, 1969, “Sulla posizione filosofica di E. Severino (prof. nell’Università del S. Cuore di Milano)”, uno dei tre Voti della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, tratta da Emanuele Severino, “Il mio scontro con la Chiesa”] [tale classificazione è epistemicamente fondata e scientifica, in base alla concezione della matrice_originaria_di_Dio, concetto standard].
tale sovra_scrittura si presenta complessa. Si pongono due problemi:
 
1.] l’ateo non pensa di essere “Dio”, ma solo un “dio” [e l’uomo lo è realmente] che non ha bisogno di Dio;
2.] [questione fondamentale …] … l’esistenza dell’uomo è possibile, e quindi è prevista e consentita dalla necessità: posizione di domande: perché la necessità “legge” l’esistenza dell’uomo come al posto di Dio ? perché la posizione dell’uomo nella realtà “fa problema” ?
 
si risponde così:
 
1.] è vero che la necessità prevede l’uomo, ma forse mantiene quel difetto, il difetto della sovrap_posizione. questa sovrapposizione è la causa della pusione_totemica [pulsione_protonica orientata all'introiezione della fonte, e totemica_edipico_prometeica, orientata all'introiezione/cannibalizzazione del padre_Padre e del figlio_Figlio_fratello: parricidio, fratricidio e  primo e secondo parmenicidio, platonico e severiniano, ovvero occidentale];
2.] si osserva che la definizione della struttura_originaria dell’uomo come riproduzione della matirce di Dio si lega alla teodicea, laddove essa parla di scoperchiamento tecnico_futuristico della struttura della pre_destinazione, vista in paradiso [futurismo significa anticipazione del paradiso/salto metafisico] [perché il calvinista_protestante è angosciato e vuole “sapere” e “vedere” se è stato pre_destinato alla salvezza, e così “crea” la sua "prova": nella ricchezza, nell’integrazione socio_tecnica e nella clonazione_mimetica];
3.] si osserva che, posta l’anima in paradiso, la memoria del Creato passato [eterno ritorno dell’uguale  e sue re_incarnazioni e metempsicosi_cristica] è identica [per somiglianza] alla struttura del destino [problema], per cui l’uomo di Severino è come un’anima che si trova già in paradiso, e vede la sua vita_terrena come un programma_televisivo [tutto ciò è detto in termini non metaforici: spiegazione della cultura della televisione e della vita fatta spettacolo: elementi di sociologia]: quest’uomo non sa distinguere tra vita_vissuta ora e vita_passata in memoria: la vita_terrena come uno tra gli infiniti spettacoli dell’eterno ritorno del passato terreno rivissuto in paradiso [dove la vita è un’altra, con la memoria e l’identità …_terrene].
terza teoria: teoria della matrice ex_nihilo
[teoria formulata da 1 anno/la più recente]
 

le tre teorie sono teorie dell’in_compatibilità umano_divina, ma questa terza teoria lo è specificamente. Non si è voluto distinguere tante teorie quante sono le forme dell’in_compatibilità. Qui se ne riconoscono tre:
 
1.] Dio deriva ex_existentia [provenienza dall’essere] [Dio è stato determinato dal principio], l’uomo è stato creato ex_nihilo [provenienza dal nulla] [l’uomo è stato creato da Dio, deriva dal principio, ma con la mediazione di Dio/Dio ha spezzato l’esistenza, traendo l’uomo dalla sua struttura interna, che è il nulla/interfaccia dell’essere] [così: Dio si è ritirato da se stesso e dalla fonte (e dalla tecnica), e il vuoto lasciato da Dio è stato co_dificato dal principio come nulla, che l’esistenza ha compensato producendo nuova esistenza, la Creazione/Creato]: c’è quindi un’in_compatibilità di origine;
2.] Dio deriva dall’ordine, l’uomo deriva dal Caos: in_compatibilità di plasmazione_razionale;
3.] Dio è essere_necessario, l’uomo è in parte essere contingente [perché la libertà di Dio ha mediato la sua esistenzializzazione]: in_compatiblità di necessità [per questo l’uomo deve necessitarsi, con l’etica (morale) e con l’etica_coercitiva (diritto) e (in ultima analisi) obbedienziale (vita_militare, …_ecclesiale, …_politica, …_aziendale/deontologia  (procedure/ orari): tutte forme di necessitizzazione_della_volontà, o auto_coercizzazione/attenzione: la schiavitù/servitù è eticamente negativa, perché la volontà deve auto_coercizzarsi, e non già essere coercizzata dall’ esterno].