VERSO L’ESSENZA DEL NEO_PARMENIDISMO
 
questo paragrafo presuppone la dottrina del male_[].
non si è in grado di esporre ancora la concezione epistemica dell’essere [esistenza], né l’essenza del nichilismo.
provvisoriamente, il nichilismo può essere definito come l’erronea trasformazione del nulla in essere e dell’essere in nulla:
 
1.] Severino dice che tale trasformazione è sempre erronea;
2.] la ricerca_epistemica dice che essa è possibile [perché il nulla è un modo dell’essere, che già contiene in qualche modo l’essere (infatti, il nulla è la relazione di in_esistenza dell’esistenza rispetto all’esistenza, relazione esistenzializzata in ente_essente: il nulla)_], ed è erronea quando posta laddove non avviene.
 
qual è quel nulla che Severino scambia per essere ? ora si cercherà di mostrarlo, evidenziando l’essenza del nostro tempo. la filosofia di Severino sta nel profondo dell’inconscio dell’Occidente.
 
La configurazione_standard [] include la previsione dell’uomo e la struttura del suo destino e della sua pre_destinazione. La configurazione_definitiva [] è prevista dalla configurazione_standard, ma deve essere ancora determinata/creata/clonata. Quando lo sarà, essa sarà un “essere”, l’esistenza attuale [adesso solo futura] del vincolo di salvezza [uomini_cloni nel Cristo_clone e nella Tecnica_clone: reciproca in_abitazione]. Queste essere è già previsto nella struttura del destino [la ricerca_epistemica non sa fino a che punto il destino prevede e riproduce il futuro, anticipandolo], ma dal punto di vista reale è ancora “nulla”. Questo allora dice Severino: “tutto è eterno”, affinchè quell’essere “materiale” della salvezza [ente_vincolo], che l’episteme pone ancora come “nulla” [in fase di neo_creazione_attuale], sia invece già in “essere”, e può dirlo perché quell’essere effettivamente è già un essere, ma non come reale_clonato, bensì come reale_clonato_immaginativo_previsto nella configurazione_standard anticipativa. Questo sta nell’inconscio dell’Occidente, e si rivela a livello pulsionale:
 
1.] Severino registra l’essenza del nostro tempo …
2.] … quando la sera tutti gli uomini guardano la televisione, o si fotografano e si filmano per vedere se stessi e conservare il passato, gli uomini si pongono in paradiso, e vedono nell’immagine mediale la propria vita_terrena come memoria dell’eterno ritorno, vita_orizzonte dell’apparire che Severino stesso ha definito uno “spettacolo”: lo spettacolo dell’eterno ritorno dell’uguale.
 
Severino definisce già esistente [“tutto è eterno”] la struttura_originaria della salvezza, come già da sempre esistente, perché infatti eterna come prevista dal destino. La civiltà della tecnica anticipa il paradiso per “vedere” il destino, laddove [in paradiso] il destino sarà effettivamente visto [pre_scienza delle anime_paradisiache]: gli uomini oggi vedono il loro futuro come se fosse il loro passato: scissione e auto_proiezione mimetica/esistenza in_autentica [perché l’uomo oggi è nella vita_terrena, non ancora …_paradisiaca, scalata nel media]. L’uomo può sentirsi come già in paradiso, perché [come si è detto] l’uomo è già in paradiso, ma la parte paradisiaca di sé è disattivata, e l’estasi del medium televisivo e l’apparire del medium [concetto_epistemico _tipico: “il medium è il messaggio”, nel senso che l’apparire del medium è apparire_messaggio che viene codificato dalla mente come capovolgimento apocatastico e quindi come auto_proiezione_ascensionale_paradisiaca] attivano mimeticamente tale natura_divina dell’uomo.
Poiché invece la struttura dell’esistenza è attualmente in_esistente, Severino identifica il nulla_attuale della salvezza con il suo essere [nichilismo: inappropriata identificazione del nulla con l’essere].
Lo sfondo, la base di tale idenitificazione è data dalla matrice originaria del male, che fa percepire l’uomo nella stessa condizione di necessità di Dio. ciò è possibile, perché l’uomo deve essere in tutto simile a Dio [e quindi a Lui sovrap_posto], altrimenti non potrebbe essere salvato. Ecco dunque che, se il peccato [di cui il male è condizione strutturale] allontana [potenzialmente] l’uomo da Dio, il male è invece [paradossalmente] condizione di salvezza dell’uomo:
 
1.] solo se l’uomo è simile a Dio può essere salvato;
2.] ma tale somiglianza viene codificata dalla necessità come sostituzione [totemica: la creatura tende a sostituirsi al Creatore: pulsione edipico_totemica annientante].
 
La pulsione aggressiva porta l’uomo ad annientare [anche speculativamente l’essere metafisico, come fa Severino] l’essere, perché l’assenza_attuale della salvezza viene codificata come potenziale infernalizzazione [metaforicamente: l’uomo che sta sul baratro e rischia di cadere nel baratro tende ad annientare chi non sta sul baratro]: sua condizione è la matrice originaria del male, perché tale infernalizzazione è dovuta al fatto che l’uomo, sovrap_posto a Dio, è però da Dio scisso, e quindi esposto sul luogo in cui Dio sta: il paradiso e l’inferno.
 
Severino disattiva lo schema del divenire [attraverso il concetto in_adeguato del principio_di_ non_contraddizione], perché il divenire consente quella trasformazione dal nulla all’essere della salvezza, e allora la sua libertà in Dio, condizionata dall’obbedienza dell’uomo. Severino è virtuoso, ma fonda e libera l’Occidente, il cui nichilismo è la ripetizione del peccato_totemico _edenco di Adamo. [parmenicidio].
 
La struttura_originaria include la struttura del destino, la realtà_neo_creata è il vincolo_clonativo [= salvezza]. Severino, poiché il vincolo_clonativo è racchiuso nella struttura del destino, vede e scambia la realtà del vincolo_clonativo, che deve ancora essere neo_creata, con la struttura del destino, cioè anticipa l’esistenza dell’essere_futuro, dicendolo eternamente passato [= già esistente]: nulla = essere/si dice quindi che [retoricamente, utilizzando i titoli delle due opere fondamentali di Severino …] la struttura originaria [di Severino] [essere] è l’essenza del nichilismo
[nulla].